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BENVENUTO A CASTELSARDO, IL BORGO DELL'ANTICA ARTE DELL'INTRECCIO!
Castelsardo è un borgo sardo di circa 5.900 abitanti, situato al centro del Golfo dell'Asinara, nella storica regione dell'Anglona, in posizione panoramica su tutte le coste del Golfo, incluse quelle della Corsica. Il suo territorio comprende l'isola di Molino e gli scogli Forani .... Castelsardo è iscritto al club de "I Borghi più belli d'Italia".
Arroccato su un promontorio affacciato sul mare, questo antico borgo medioevale ha mantenuto il suo caratteristico aspetto di una volta. Strette viuzze, abitazioni colorate e chiese storiche si susseguono tra le coste rocciose trachitiche, fino ad arrivare alla sommità dove svetta il Castello dei Doria con la sua incantevole terrazza panoramica. Non a caso noto anche come "Castello Bellavista", fu fondato intorno al 1200 dalla nobile famiglia genovese dei Doria, e conserva ancora oggi un camminamento ad anello completo attorno alle mura. Al suo interno potrete visitare il Museo dell'Intreccio Mediterraneo (MIM),dedicato all'arte artigianale locale dell'intreccio, messa a confronto con interessanti capolavori intrecciati di altre regioni del Mediterraneo. Passeggiando per le vie del borgo, troverete ancora oggi le signore del posto intente a lavorare a mano coloratissimi cestini ed altri manufatti intrecciati.
Nel cuore del borgo antico, a picco sul mare, sorge la magnifica concattedrale di Sant'Antonio Abate, edificata a fineCinquecento. La commistione dello stile gotico catalano con il classicismo rinascimentale la rende particolarmente affascinante. Altissima la sua torre campanaria, con la caratteristica cupola decorata con maioliche variopinte. All'interno della Cattedrale potrete ammirare alcuni affreschi del più noto pittore manierista della Sardegna, Andrea Lusso, e una splendida tavola del Quattrocento raffigurante la Madonna in trono con Bambino, realizzata da un artista anonimo detto "Maestro di Castelsardo" per i numerosi capolavori artistici di ispirazione fiamminga che ha regalato al borgo. Nelle cripte della Chiesa è stato adibito un piccolo ma interessante Museo diocesano, che potrete visitare accompagnati da guide presenti sul posto.
Non lasciate il borgo senza aver visto l'iconica e maestosa Roccia dell'Elefante, monumento naturale nonché sito archeologico situato in Località Multeddu. Si tratta di un masso di 4 metri, distaccatosi dal complesso roccioso di monte Castellazzu e rotolato a valle. L'erosione operata dagli agenti atmosferici ha conferito alla roccia questa forma peculiare che ricorda un pachiderma seduto. La roccia ha una notevole rilevanza archeologica per la presenza di due tombe preistoriche al suo interno, del periodo prenuragico.
Il borgo di Castelsardo è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Castelsardo ha ospitato in passato alcune edizioni del prestigioso premio "Navicella Sardegna", dedicato a tutti coloro - sardi e non - che hanno dato lustro all'isola nel mondo. Tra i premiati, per citarne alcuni, Vittorio Sgarbi, Giovanni Floris, Elisabetta Canalis, Francesco Cossiga, Valeria Marini, Melissa Satta, Geppi Cucciari, Beppe Severgnini.
Oltre ai cestini intrecciati a mano, un'altra attività artigianale tipica del borgo è la realizzazione di nasse per la pesca, impiegate anche come decorazioni.
La spiaggia di Lu Bagnu, frazione di Castelsardo, è la più ampia della zona, ed è sabbiosa a differenza degli altri tratti di costa perlopiù rocciosi.
Il porto turistico del borgo, con oltre 700 posti barca, è uno dei porti pilota del programma europeo Odyssea, avente l'obiettivo di raccogliere e rendere fruibili i dati marino-costieri del bacino del Mediterraneo, da utilizzare in vari modi per la "crescita blu", fondamentale per lo sviluppo sostenibile dei settori marino e marittimo.
L'Associazione Sportiva Dilettantistica "Bulli Surf Club", nata nel 2013 e operativa presso la spiaggia Ampurias, vanta atleti in ambito nazionale ed internazionale.
Citazioni famose
Chi da Castelsardo percorre la via Nazionale che conduce a Sedini, d'un tratto si trova di fronte ad uno strano spettacolo. Un gigantesco elefante, tre volte più alto degli enormi mamhut preistorici, par che esca dalla giungla e s'incammini verso la montagna. Cit. Edoardo Benetti, 1914.