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Guardiagrele è un borgo abruzzese di 8.615 abitanti, che sorge nella regione classica degli altipiani d’Abruzzo, sopra un colle dominante l’orizzonte e su cui aleggia il fresco alito della vicina Maiella....
Il viaggio all’interno del borgo inizia dalla porta d’accesso, Porta San Giovanni, nota anche come Porta della Fiera. Sin da subito si viene travolti dall’atmosfera tipica del paese, grazie alle numerose botteghe artigiane che sorgono ai lati della Porta, presso le quali potrete ammirare ed acquistare raffinati oggetti in rame o in ferro battuto, una delle tante eccellenze artigiane presenti sul territorio. Ammirata la Torre Adriana – antica torre d’avvistamento delle mura di cinta di Guardiagrele - sul fianco sinistro di Porta San Giovanni, la naturale prosecuzione del viaggio procede in direzione della Villa Comunale, ex giardino del Convento delleClarisse. Da qui potrete inebriarvi del panorama unico di Guardiagrele, per il quale Gabriele D’Annunzio coniò l’appellativo di “Terrazza D’Abruzzo”. L’orizzonte sconfinato si muove dalle pendici della Maiella sino ad arrivare al mare Adriatico, con la possibilità di avvistare, nelle giornate più limpide, non solo il faro di Punta Penna (Vasto), ma anche le isole Tremiti.
Proseguendo il cammino attraverso le vie ed i vicoli del borgo, giungerete nei pressi della Collegiata di Santa Maria Maggiore. Situata nella piazza principale di Guardiagrele, la Collegiata si erge maestosa nella sua armoniosità e nella sua eleganza, con la facciata in pietra della Maiella e dal maestoso portale in stile gotico abruzzese. Santa Maria Maggiore, la cui fondazione risale al XIII secolo sul sito di un antico tempio pagano, ospita il Museo del Duomo, al cui interno è conservato il capolavoro dell’orafo Nicola da Guardiagrele (conosciuto come Nicola Gallucci): la croce processionale del 1431 che venne sottratta e poi parzialmente recuperata nel corso degli anni Settanta e Ottanta. All’esterno della Collegiata potrete ammirare l’imponente affresco quattrocentesco di San Cristoforo ad opera di Andrea De Lillo, mentre sotto il portico settentrionale caratterizzato da volte a crociera finemente stuccate vi è l’affresco della Madonna del Latte, il cui autore è però ignoto.
Sita poco lontano da Santa Maria Maggiore si trova la Chiesa di San Francesco. Nota anche come Chiesa di San Nicola Greco per ospitare al suo interno le reliquie del Santo, la chiesa risalente alla seconda metà del 1200 faceva parte di un complesso conventuale che, attualmente, ospita le stanze del Municipio di Guardiagrele.
Non si può non citare, restando in tema, un altro ex Convento presente a Guardiagrele, ossia quello delle Suore Francescane sito in Via Roma e divenuto, dal 2006, sede permanente della Mostra Dell’Artigianato Abruzzese, rinomata esposizione delle tipicità artigianali della Regione.
Poco fuori dal centro storico sorge la Chiesa di San Donato, il Santo patrono di Guardiagrele che veglia sul borgo. Al suo interno è possibile ammirare un dipinto di Federico Spoltore raffigurante per l’appunto San Donato.
La simbiosi tra territorio, arte, storia e natura permea ogni angolo del borgo, passando dagli stretti vicoli fino ad allargarsi a spiazzi ed affacci come il più recente Orto Santoleri, vicino alla Chiesa della Madonna del Carmine, un altro assaggio della vista mozzafiato che si può assaporare dalla terrazza D’Abruzzo; e ancora, giunti presso la pineta di Largo Garibaldi, avrete come la sensazione di essere tutt’uno con la Maiella.
Simbiosi con la natura che non può che essere percepita muovendosi verso la vicina Bocca di Valle, naturale prosecuzione del territorio di Guardiagrele che si spinge fino alle pendici della montagna; da qui è possibile sia ammirare in solenne silenzio le maioliche che Cascella realizzò per il Sacrario di Andrea Bafile (Tenente di Vascello durante la Prima Guerra Mondiale), sia, addentrandosi nei sentieri più interni, la cascata di San Giovanni.
Il borgo diGuardiagrele è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Il D'Annunzio, nel suo romanzo"Il trionfo della morte", si riferisce a Guardiagrele come "antichissimo nome solare".
Nell’estate del 2000 il Professor Giacinto Auriti, docente di Teoria generale del Diritto Privato all’Università di Teramo, coniò e fece circolare nel borgo il SIMEC, esperimento balzato agli onori delle cronache di tutto il mondo e volto a spiegare la teoria di Auriti sul “valore indotto della moneta”.
Le "Sise delle monache" o "tre monti" sono il dolce tipico per il quale Guardiagrele è conosciuta in tutto il mondo. L'origine del nome affonda le sue radici nella leggenda secondo la quale le suore del monastero delle Clarisse fossero solite inserire al centro del petto una protuberanza in modo da rendere meno evidenti i seni. Più verosimilmente, la forma del dolce farebbe riferimento ai tre massicci dell'Appennino Abruzzese: Il Gran Sasso, La Maiella ed il Sirente-Velino, da qui appunto il nome "tre monti".
Citazioni famose
Guardiagrele, la città di pietra, risplendeva al sereno di maggio. Un vento fresco agitava le erbe su le grondaie. Santa Maria Maggiore aveva per tutte le fenditure, dalla base al fastigio, certe pianticelle delicate, fiorite di fiori violetti, innumerevoli; così che l’antichissimo Duomo sorgeva nell’aria cerulea tutto coperto di fiori marmorei e di fiori vivi. Gabriele D'Annunzio, nel suo capolavoro "Il trionfo della morte" descrive Guardiagrele come "la città di pietra".
Portale turistico di Guardiagrele, gestito dal Comune.
Si ringraziano per il materiale fotografico: AlessandroDe Ortensiis, Francescostefano De Ponti, Luciano Torrieri, Marco Di Crescenzo, Evelina Odorisio.