La famosa
Civita di Bagnoregio è una frazione isolata del comune di Bagnoregio, iscritta al Club dei borghi più belli d'Italia.
Situata nella Valle dei Calanchi, tra il Lago di Bolsena e la Valle del Tevere, è costituita dal Fossato del Rio Torbido e dal Fossato del Rio Chiaro, originariamente accessibili mediante un'antica strada di collegamento; oggi non lo sono più per via della progressiva erosione e delle frane, la più antica delle quali è quella argillosa, di origine marina, che forma lo strato di base, particolarmente soggetto all'erosione.
Il borgo è noto per questo come "La città che muore", definizione dello scrittore Bonaventura Tecchi, che vi trascorse la sua giovinezza.
Civita venne fondata dagli Etruschi circa 2500 anni fa, in una posizione strategica per il commercio. Cinque porte consentivano l'accesso al centro abitato, delle quali oggi la Porta di Santa Maria o della Cava rappresenta la principale; si può altresì accedere a Civita dalla Valle dei Calanchi, attraversando una galleria scavata nella roccia.
La struttura urbanistica dell'abitato è costituita da cardi e decumani, secondo l'uso etrusco e poi romano, mentre l'architettura è medioevale e rinascimentale.
Oggi nel borgo vivono circa 15 abitanti. Civita è raggiungibile soltanto a piedi, mediante un ponte pedonale realizzato nel 1965; tuttavia, in determinati orari, residenti e persone autorizzate possono attraversare il ponte con cicli e motocicli.
Curiosità
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Numerosi reperti archeologici di epoca etrusca sono stati rinvenuti nella rupe sottostante il belvedere di San Francesco Vecchio, come una piccola necropoli etrusca.
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La Grotta di San Bonaventura è in realtà una tomba a camera etrusca.