Il piccolo
borgo medioevale di Pescarzo è una frazione di Capo di Ponte che conta 300 abitanti d'estate e 150 d'inverno.
In posizione dominante rispetto alla media Valle, sulla sponda nord della valletta del Clegna, custodisce
preziose testimonianze dell'identità e delle tradizioni dell'antico popolo dei Camuni, quali l'abitazione alpina risalente all'età del Ferro qui rinvenuta. Altri reperti sono custoditi presso il
Museo di Cividate Camuno.
Attualmente il borgo presenta una struttura medioevale, e al suo interno ha 2 chiese: la seicentesca
Parrocchiale di San Vito, Crescenzio e Modesto, fatta erigere su consiglio di San Carlo Borromeo; e la
Chiesa di San Rocco.
Il paese era famoso per l'estrazione dell'ardesia, una pietra un tempo abbondantemente utilizzata per i tetti delle case.
Curiosità
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Dal 2000 si può scoprire Pescarzo attraverso l'evento estivo ImmaginArti, che ad agosto di ogni anno apre le porte del borgo e trasforma i locali al pianterreno delle abitazioni, i cortili interni, i fondaci e le cantine in botteghe artigianali, in un'atmosfera di festa tra musiche e saltimbanchi, che intrattengono i visitatori intenti a gustare i prodotti tipici locali.
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L'altra frazione di Capo di Ponte è Cemmo, posta ad ovest del paese.
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Esiste un paese omonimo in Valle Camonica, che si trova nel Comune di Breno (BS).
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Lo scütüm degli abitanti di Pescarzo - ovvero il soprannome, in dialetto camuno - è Bàsoi.