A contribuire alla bellezza naturalistica di questo territorio, ci sono i numerosi corsi d’acqua che lo attraversano, originando luoghi di grande fascino, come le
Cascate del Fiume Auso.
Il fiume “Phasis” raccoglie le acque dei monti Alburni convogliate sotterraneamente, per la natura carsica del terreno, attraverso inghiottitoi e grave, sfociando alla fine nel fiume Calore.
Esso sgorga dalla profonda e tenebrosa Caverna dell’Abisso sotto la quale si possono osservare antichi mulini ad acqua.
L’immagine che si offre allo sguardo è molto suggestiva: il fiume sgorga all’improvviso da un’insenatura della roccia; se ne sente la “voce” prima di poterne vedere la sorgente che si deve intuire al di là della cascata alta circa 8 metri. Ancora oggi, per la purezza delle acque, il fiume è popolato di trote, anguille e anche di qualche lontra.
Nei pressi della sorgente, una grande testimonianza di architettura romana: un ponte in pietra ad unica arcata con profilo a schiena d'asino, ancora percorribile, che sovrasta il torrente.
Il luogo è anche attrezzato per pic-nic, da potersi godere immersi nella natura incontaminata.
La cascata, facilmente raggiungibile, dista circa 2 km dal centro abitato, precisamente dalla punta meridionale del borgo.
Curiosità
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Boccaccio, nella sua opera erudita De montibus, silvis, fontibus, locabus…, testimonia di questo fiume: “Phasis Fluvius est in Lucania, a quo Oppidum nomen accepit Fasanellum, ex radicibus Alburni montis exoriens aud longe a dicto Oppido” (Trad. "Il fiume Fasis, dal quale prese il nome la città di Fasanella, si trova in Lucania; esso scaturisce dalle radici dei monti Alburni, non lontano da questa città").
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Nella parte alta del laghetto artificiale, si può osservare la turbina della vecchia centrale idroelettrica, che forniva energia ai comuni di Sant’Angelo a Fasanella e Ottati sino agli anni Cinquanta. In sostituzione di questa, è stata costruita una nuova centrale idroelettrica capace di sfruttare modernamente le acque del fiume.
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Gli speleologi del gruppo CAI, che ogni anno esplorano il territorio degli Alburni, hanno accertato l'origine del fiume, che affiora ma non sorge dove attualmente è la cascata. Ad esso si accede tramite una strada interponderale, comoda ed asfaltata, a valle di Sant’Angelo a Fasanella.