Nel punto più alto del borgo, in posizione isolata e dominante sulla Valle del fiume Sacco, sorge il millenario
Castel dei Conti, l'edificio più significativo di Ceccano.
Il suo attuale aspetto è frutto di diversi rimaneggiamenti effettuati per motivi storici nel corso dei secoli; la fortezza
di origine medievale era infatti inizialmente una torre di avvistamento sita nell'area dell'insediamento preromano di Fabrateria Vetus.
Fu grazie alla
potente famiglia De' Ceccano, che estese i propri domini nel territorio, che a partire dall'VIII secolo la torre divenne un Castello attorno al quale si sviluppò l'abitato di Ceccano. Numerosi sono gli elementi medievali ancora visibili. Tra la fine del Quattrocento e i primi del Cinquecento, il Castello passò alla
nobile famiglia Caetani di Gaeta, di cui rimane l'inventario del 1491 attestante l'importanza del Castello al tempo quale organismo policentrico e polifunzionale. Nel 1523 passò ai
principi Colonna di Roma che lo adibirono a carcere fino al 1973, come attestano le varie testimonianze dei detenuti rinchiusi in quel tempo.
Si tratta del
tipico esempio di rocca fortificata del Lazio Meridionale, con la cinta muraria, la torre mastio e la residenza del signore disposta su due piani ad ambiente unico. Si raggiunge attraverso un vicoletto con arco gotico in pietra calcarea del 1100, il quale conduce al vano d'ingresso posto davanti alla antica porta di accesso alla cinta muraria, a sua volta ad arco gotico e con i fori dei cardini in pietra ancora visibili. Altri
elementi medievali rimasti esternamente sono la croce incisa su un lato dell'arco di ingresso che veniva toccata dai cavalieri al loro passaggio, i resti di un'antica cappella, una merlatura ghibellina ed un rosone ottagonale gotico borgognone.
Superato il vano d'ingresso, giungerete alla piazza, dove troverete la cisterna, la settecentesca Chiesa di Sant'Angelo e la torre mastio con le sue camere voltate sovrapposte. Quest'ultima conserva ancora le
antiche feritoie per le balestre e la porta d'ingresso in pietra calcarea; al suo interno una sala a volta conduce in un'altra torre inglobata, dove potrete ammirare i
resti di un ciclo pittorico del 1200 raffigurante un calendario iconografico dei mesi, oltre ad alcune pitture sacre e graffiti realizzate dai detenuti.
Dal bastione esterno, dal camminamento e dalla torre mastio, fermatevi ad ammirare l'
incantevole panorama.
Dopo 30 anni di abbandono e degrado, alla fine degli anni Novanta il Castello è stato acquisito e restaurato dal Comune ed è oggi
visitabile gratuitamente su prenotazione.
Curiosità
- Lo splendido rosone ottagonale gotico, visibile esternamente, è identico a quelli del Municipio di Priverno e della facciata della Cattedrale di Fossanova.