Il Castello di Sicignano Degli Alburni è noto come
Castello Giusso del Galdo ed è l'unico esempio di architettura Svevo-Normanna nella provincia di Salerno. Inizialmente vi era una sola torre e poi man mano si è amplificato fino a diventare maestoso. Presenta una Merlatura molto particolare, forse unica nel mezzogiorno di Italia.
Edificato agli
inizi dell'anno Mille per volere dei Principi di Salerno, venne interamente ricostruito tra il 1300 e il 1400 sotto il dominio dei Normanni. Con l'invasione delle truppe francesi che distrussero Sicignano Degli Alburni nel 1806, subì molti danni, riparati poi da Ferdinando IV.
La sua particolare forma poligonale irregolare, costituita da un sistema di tre torri quadrate con beccatelli in sequenza ravvicinata, consentiva una visuale completa sulla valle sottostante, tale da valergli la fama di
"Castello inespugnabile". Peraltro, l'
ingresso originario al Castello era posto ad un'altezza di circa 8 metri, accessibile soltanto con una corda o una scala retrattile. L'antico maniero presenta anche alcuni
passaggi segreti.
Affascinante la
seicentesca cinta muraria con 6 porte che un tempo circondava il borgo col Castello, rimasta integra.
Tra le mura del castello vi sono i
ruderi della chiesa di San Matteo. Infatti, inizialmente vi era una chiesa con un campanile, quest 'ultimo distrutto più volte a causa dei fulmini (inizialmente fu ricostruito ma successivamente non avendo più la forza economica non è stato più ricostruito.) Del campanile abbiamo pochissime foto, una di questa la troviamo all' ingresso della banca del paese.
Per un periodo fu anche ricovero per animali.
Nel 1871 il Castello fu acquistato da Luigi GIUSSO. Nel 1970 il suo successore, il duca Gianandrea GIUSSO del Galdo, lo donò al Comune di Sicignano degli Alburni per farne un
centro culturale utile al Paese.
Curiosità
- C'è una leggenda nota come leggenda Paiannedda che ruota attorno al Castello, della quale esistono varie versioni: 1) Paianedda era una donna che spaventava i bambini che andavano a giocare al castello (il nome deriverebbe pertanto dal termine "paliata", in dialetto "bastonata"), usata per evitare che i bambini vadano a giocare al castello correndo il rischio di cadere nel burrone affacciandosi dalle logge prive di protezione. 2) Paianedda era una donna morta suicida gettandosi da una torretta probabilmente per un'amore impossibile. Il suo spirito ancora si aggirerebbe tra le mura del castello. 3) Paianedda era una fanciulla innamorata del suo amato che voleva sposare. Sottoposta però al ricatto di trascorrere la prima notte di nozze con il Signore locale, rifiutò e si lanciò da una delle finestre del Castello. Si dice che ancora oggi la sua anima voli nei cieli di Sicignano degli Alburni.