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Castello di Mussomeli fu costruito a partire dal 1366 per volere di Manfredi III Chiaramonte, discendente di Carlo Magno, dopo aver ottenuto da Federico III la Signoria di Castronovo e Mussomeli.
Costruito presumibilmente sulle rovine di una roccaforte araba, è considerato tra i castelli più belli del mondo per la sua architettura unica. Gli 80 metri di rupe cesellata dalla maestria umana con mura, merlature, volte e bifore testimoniano l'ingegnoso artifizio edilizio.
Quando dopo 17 anni Manfredi si ammala, organizza una riunione di baroni siciliani nella famosa Sala dei Baroni, per opporre resistenza agli Aragonesi. La riunione vide suo cugino e suo successore Andrea Chiaramonte protagonista, ma poiché la congiura dei baroni non fu attuata, questi fu accusato di tradimento e fu impiccato nel 1392 a Palermo, nella piazza antistante a Palazzo Steri. Intanto in Sicilia gli Aragonesi consolidarono il loro predominio, e col matrimonio della figlia di Federico il semplice con Martino d'Aragona l'isola ritornò alle dipendenze dirette del regno spagnolo.
Il castello di Mussomeli, confiscato ai Chiaramonte, fu posseduto da vari casati nobiliari: Moncada, de Prades, Castellar, Perapertusa, Ventimiglia e Campo.
Nel 1549, con l'arrivo di Don Cesare Lanza che si impossessò del Castello e del feudo di Mussomeli, iniziò una dinastia lunga oltre 4 secoli.
Successivamente il Castello fu adibito in carcere, per poi essere abbandonato. Solo nel 1909 furono eseguiti radicali interventi di recupero per volere dell'onorevole Pietro Lanza, il quale incaricò Ernesto Armo, docente universitario presso la Facoltà di Architettura di Palermo.
Curiosità
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Nel 1374 il Castello ebbe l'onore di ospitare re Federico III d'Aragona e la regina Antonia Del Balzo.
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Nel 2007, il Castello di Mussomeli è stato utilizzato come location per la fiction Rai "L’amaro Caso della Baronessa di Carini". Il Castello è infatti legato alla vicenda della baronessa di Carini in quanto il padre, Don Cesare Lanza, al tempo Signore della baronia, si rifugiò qui dopo il delitto.
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Un'altra leggenda è legata ad una vicenda amorosa. Un soldato, reo di essersi innamorato della figlia di Manfredi, fu rinchiuso nella Torre del Castello, dove morì gettandosi nel vuoto per la disperazione.
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La storia più coinvolgente riguarda il fantasma del castello, Don Guiscardo de la Portes, che nel 1975 apparve al custode Pasquale Messina per raccontargli la sua storia: egli era figlio di un mercante spagnolo, marito della bella Esmeralda incinta di suo figlio, costretto a partire per la Sicilia con l'esercito di Re Martino I per sedare la rivolta di Andrea Chiaramonte. Desideroso di tornare dalla moglie lasciò Palermo, ma durante il suo viaggio venne attaccato dai soldati di Don Martinez, un uomo innamorato della bella Esmeralda, da lei rifiutato, e per questo desideroso di vendetta. Guiscardo rimase ferito gravemente e, per aver imprecato contro Dio, fu condannato a vagare per mille anni sulla terra. Il fantasma, successivamente, si sarebbe mostrato anche ad un gruppo di turisti.