La
Chiesa della Visitazione di Santa Maria ad Elisabetta è comunemente chiamata dagli artognesi "La Madonnina".
Non se ne conosce la data di edificazione, ma gli elementi architettonici più caratteristici fanno pensare che risalga alla fine del 1400. La facciata, infatti, ricorda quella di altri edifici religiosi di età rinascimentale, come S. Maria della Neve di Pisogne, S. Maria di Esine...
Oltre al portale di entrata di arenaria rossa, nel lato sud è presente un altro portale.
Al suo interno, a navata unica, è presente una interessante acquasantiera in marmo bianco di Vezza d'Oglio del 1400; sulla vasca circolare bacellata si vede lo stemma della potente famiglia Federici, segno certo del loro legame con la chiesa.
Notevoli sono gli affreschi del presbiterio e delle pareti laterali, riemersi in seguito ai restauri del 1907 e del 1969, molti dei quali rappresentano avvenimenti mariani. Non è possibile risalire all'autore e alla loro datazione, ma sono stati ipotizzati nomi di rilievo come Callisto Piazza, Francesco Prato da Caravaggio, Giovanni da Marone. Presenti anche quadri interessanti come
S. Carlo in adorazione, Madonna con Bambino e i Santi Antonio da Padova, Bartolomeo e Barbara,
per i quali si ipotizzano autori come Carlo Ceresa, Palma il Giovane, G.A. Amatore.
Curiosità
- All'esterno della Chiesa, mediante un QR Code si può vedere il suo interno ed ascoltare una voce narrante che ne racconta l'arte e la storia; le immagini sono state realizzate con i droni.