La
Chiesa di San Quirico, che sorge sull’omonimo colle a 410 metri di altezza, di fronte alla Rocca Borromea e in posizione dominante rispetto al sottostante Lago Maggiore. Vi si accede sia da Angera che da Ranco, attraverso la
fitta rete di sentieri da cui è possibile godere di una vista mozzafiato.
La chiesetta è dedicata al Santo bambino Quirico, che fu martorizzato a Tarso, in Cilicia, all'epoca dell'imperatore romano Diocleziano e che viene spesso venerato insieme alla madre Giulitta.
La struttura ha origini antiche e viene citata già nel “
Liber Notitiae Sanctorum Mediolani” di Goffredo da Bussero, risalente alla
fine del Duecento o ai primi anni del Trecento. Probabilmente, quindi, esisteva già nel secolo precedente, ma non si hanno notizie certe sulla sua fondazione così come non si possiede alcuna documentazione fino al
Cinquecento, quando l'arcivescovo Monsignore Carlo Borromeo, in visita pastorale alla Chiesa, la descrisse come un oratorio in rovina, ordinandone la demolizione per lasciar spazio alla costruzione di una nuova chiesa dedicata a Santa Maria. Gli angeresi, però, ignorarono l'ordine, rifiutandosi di raderla al suolo e portando avanti la devozione per il Santo, come testimoniano i documenti parrocchiali in cui vengono citate
le lettanie triduane, ossia le frequenti processioni in onore del Santo legate ai rituali per favorire pioggia e raccolti che duravano per tre giorni di fila.
La Chiesa fu interessata certamente da più fasi costruttive come testimonia la presenza di una parte più antica che corrisponde all’abside e le più recenti decorazioni murali e gli affreschi, risalenti agli inizi del Novecento.
All’esterno, l’edificio, che conserva l’orientamento ad oriente, presenta una
facciata a capanna preannunciata da un portico risalente al Novecento sostenuto da due pilastri, un
piccolo campanile grigio con una copertura a forma di piramide posto sul lato occidentale e una
meridiana situata sulla parete meridionale e costruita nel 1988 da Alvinio Ravasi. La Chiesa di San Quirico possiede anche un cimitero adiacente. Accanto al portale d’ingresso, potrete vedere le due piccole finestre tradizionali, che permettevano ai pellegrini di raccogliersi in preghiera anche
quando la Chiesa era chiusa al culto, sormontante da piccole nicchie forse adibite a custodire delle statue.
All’interno della Chiesa, ad un’unica navata con quattro campate delimitate da lesene laterali e da tre archi posti in successione, avvolti dalla penombra e da un religioso silenzio che invita alla preghiera, potrete ammirare il soffitto a volta, il grande altare centrale, una cappella semicircolare e le pareti ricche di
affreschi, con decorazioni ispirate alla tradizione artistica locale, tra cui spicca nell’abside
la Crocifissione con Martirio di San Quirico, realizzato dal pittore Riccardo Borghi negli anni 30 del Novecento. Potrete apprezzare anche il presbiterio a pianta quadrata e con volta a botte, ricostruito nel corso del Seicento, che potrebbe presentare ancora qualche segno dell’originario impianto romanico.
Gli abitanti di Angera conservano ancora oggi l’antica devozione a San Quirico e alla Chiesa a Lui dedicata, recandosi in questo luogo tradizionalmente
ogni Lunedì dell’Angelo e
il 25 Aprile.
Curiosità
- Nel corso dell'Ottocento, la Chiesa e la particolare conformazione geologica del territorio in cui sorge destarono l’interesse scientifico dello studioso Antonio Stoppani.