Davanti al Palazzo Massimo, nella piazza principale del paese, si trova la
Chiesa Collegiata Santa Maria Assunta in Cielo, un importante edificio architettonico e artistico riedificato nel XVII secolo sui ruderi di un antico tempio preesistente.
Esteriormente, la facciata della Collegiata presenta un
portale in pietra risalente alla riedificazione della Chiesa nel 1605 ad opera della famiglia Massimo. Sul portale spicca uno stemma raffigurante una roccaforte che immediatamente fa pensare alla posizione geografica del borgo.
I suoi interni sono strutturati su una pianta longitudinale, ad un'unica navata, lungo la quale trovano spazio le cappelle laterali, accompagnate da possenti pilastri. Il soffitto della chiesa è costituito da volte a botte e da lunette, suddivise in più campate più o meno uguali tramite degli archi. In fondo alla navata, sotto l'altare maggiore, potrete notare la
statua in cera di San Massimo di Roma, il Patrono del Paese.
La Chiesa custodisce elementi di arredo romanici e gotici, come l'altare e le acquasantiere, fra cui una recante la firma di Leonardo Rubeus. Conserva inoltre
varie opere d'arte come il trittico su tavola del XV secolo raffigurante la Madonna in Trono e Santi, alcune sculture lignee risalenti al Rinascimento, ma soprattutto delle tele risalenti al 1613, opera del pittore ligure Domenico Fiasella detto il Sarzana, un
seguace di Caravaggio.
Curiosità
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San Massimo di Roma, Patrono di Roccasecca dei Volsci, viene festeggiato ogni anno due volte: la penultima domenica di agosto ed il 20 Ottobre. Fino al 2010, il martire di Roma è stato confuso con San Massimo Levita e Martire d’Aveia, antica città alle porte de L'Aquila, entrambi celebrati il 20 ottobre.
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Le reliquie di San Massimo di Roma furono rinvenute nelle catacombe di San Callisto da Carlo Camillo Massimo, il quale col permesso del papa le fece seppellire sotto la cripta dell'altare maggiore della parrocchiale di Roccasecca dei Volsci, stabilendo per la festa patronale di Roccasecca lo stesso giorno di quella rionale romana di Santa Cecilia.
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Il 20 ottobre del 1828 le reliquie furono spostate nella statua di cera custodita nell'edificio religioso.