La
Chiesa Madre di San Giacomo Maggiore è un'antica fortezza medioevale, che ha mantenuto nel tempo le caratteristiche tipiche dei monumenti romanici.
Ad impianto basilicale paleo-cristiano, al suo interno conserva tele e affreschi del 1600-1700, tra cui opere di Pietro Antonio Ferro e del Pietrafesa; è presente, inoltre, una cripta sotterranea.
Intorno al 1100-1200, la Chiesa fu devastata da un incendio che la distrusse parzialmente, tanto da richiedere alcune modifiche; la navata minore sinistra venne infatti sostituita dal campanile, la cupola fu abbassata e fu aggiunta una piccola abside oltre il presbiterio.
Altri restauri realizzati più tardi, hanno rivelato capitelli romanici e un fonte battesimale.
Alle spalle del presbiterio, si può ammirare una piccola cella con affreschi raffiguranti il Giudizio universale e alcune scene della vita di Gesù, ed un cinquecentesco coro ligneo.
Curiosità
- Lo studioso Giacomo Racioppi ipotizza che prima di divenire una Chiesa intitolata a San Giacomo, questo edificio fosse una delle tre fortificazioni del borgo, all'epoca del Longobardo Principato di Salerno; la trasformazione sarebbe avvenuta con l'annessione di Pietrapertosa ad Acerenza, la metropoli ecclesiastica di quel tempo.