La
Chiesa Madre di San Nicola sorge nella parte alta del borgo, ed è dedicata al patrono di Rivello.
Edificata nel IX secolo, si trova lì dove un tempo sorgeva la cappella dei Principi Pinelli di Belmonte. Ai tempi di Carlo d’Angiò, quando
Rivello fu dichiarata “Regia Città”, la chiesa fu ingrandita aggiungendo alla prima struttura parte del castello baronale. La ricostruzione effettuata in pieno Settecento si evince da varie date:
- 1744 sui portali;
- 1756 sul muro esterno del transetto destro;
- 1761 sulla parte esterna dell’Abside.
Di questa fase restano solo gli stucchi delle navate e le targhe sugli archi, di gusto rococò, desunto da modelli napoletani. Le restanti parti in stucco furono rifatte nel corso dei restauri promossi nel 1922 dal canonico Mennuti. In quel periodo
il pittore Lanziani dipinse le volte e i peducci secondo un gusto figurativo tardo-ottocentesco.
In direzione dell’organo vi è dipinta Santa Cecilia nell’atto di suonare l’organo, dal lato opposto la Madonna del Rosario tra i santi Domenico e Caterina. Al centro della cupola è raffigurata la colomba bianca che rappresenta lo Spirito Santo, e sui pennacchi, sono dipinti quattro evangelisti con i simboli del tetramorfo. Matteo è l’angelo, a Marco si associa il leone, Luca è raffigurato come bue e Giovanni come un’aquila. Sono presenti, inoltre, alcuni
miracoli e scene della vita di San Nicola: il Santo che salva una nave dalla tempesta, che distribuisce il pane ai più bisognosi e l’affresco della volta centrale, che rappresenta San Nicola nell’atto di proteggere Rivello.
La pianta architettonica della chiesa è di stile romanico a forma di croce latina ed è a tre navate. Un altro restauro è stato realizzato
a seguito del terremoto del 1980 ed è terminato solo nel marzo del 2004.
Al suo interno, inoltre, sono presenti:
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delle statue lignee che risalgono al XVIII-XIX secolo;
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il coro sagomato ed intagliato che si trova dietro l’altare maggiore, costruito da Francesco Risi nel 1825;
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un altare con balaustra in pietra rivellese, in fondo alla navata laterale sinistra, che apparteneva alla famiglia Cantisani-Bevilacqua e alla confraternita del Rosario;
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un’acquasantiera in pietra locale e marmo rossiccio;
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il bellissimo trono di San Nicola creato nel 1930 da Francesco Ferrari;
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gli altari laterali abbelliti da pregevoli oli su tela del '700.
La
facciata è in stile romanico, così come il
campanile, ed è caratterizzata da tre portali in pietra scolpita in stile barocco e da due nicchie ospitanti una la statua del Santo, l’altra una statua della Madonna con Bambino, ed è impreziosita da una
scalinata settecentesca, anch’essa come i portali di scuola napoletana in pietra locale.
La
Cripta sottostante è di datazione più antica della chiesa stessa. E' composta da tre navate, divise da 34 colonne rustiche di pietra locale opera del nobile rivellese Michelangelo Megale, vissuto nel Settecento, le cui spoglie sono custodite in un loculo adiacente uno dei pilastri della chiesa. Nella nicchia potrete ammirare una statua in stile bizantino, raffigurate San Nicola col volto del colore delle genti asiatiche. La cripta venne
dichiarata Monumento Nazionale dal re Ferdinando II.
Curiosità
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In passato, dalle volte delle navate della cripta pendevano dei lampadari di argento e oro, cesellati da orafi locali, saccheggiati dal generale Massena che guidava le truppe napoleoniche verso Lauria nell'Ottocento.
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Durante la loro sosta a Rivello, le truppe napoleonice si servirono della Cripta per il ricovero dei cavalli.