Situata al centro del borgo, la
Chiesa Parrocchiale dei Santi Cornelio e Cipriano è l'edificio sacro più imponente del territorio artognese.
L'iscrizione sul portale testimonia che fu edificata nel 1751, ma la chiesa odierna è sicuramente frutto dell'ampliamento di una chiesa più antica, situata in corrispondenza dell'attuale presbiterio e della sacrestia, dove infatti si può ammirare un interessante portale, presumibilmente del Ciquecento.
La struttura attuale presenta una facciata sobria nei materiali e nei colori, con linee tardo barocche tipiche del Settecento. Sul fronte principale vi è la dedica della chiesa ai Martiri Cornelio e Cipriano, mentre al di sopra si può notare un timpano contenente un affresco, presumibilmente dell'Ottocento, raffigurante il Padre Eterno benedicente. Nei quattro scomparti laterali vi sono le nicchie con 8 statue di Santi, che sebbene siano state realizzate in epoca moderna, ben si integrano nel contesto.
Una scenografica scalinata, realizzata negli anni Cinquanta, conduce al settecentesco e ricco portale d'ingresso in pietra di Sarnico. Altri due eleganti portali sono posti ai lati della Chiesa, anch'essi realizzati in pietra di Sarnico.
In prossimità del presbiterio, vi sono la sacrestia a sud e l'accesso al piccolo teatro parrocchiale a nord.
Nelle quattro cappelle ai lati, si trova l'Altare e la Pala con tela ad olio raffigurante i santi cui è dedicata; fa eccezione quella della Madonna del Rosario che, tra marmi rossi e bianchi, presenta invece la statua della Vergine.
Il ricco apparato decorativo della Chiesa è costituito dai notevoli affreschi delle volte e delle pareti, dalle decorazioni in stucco, dalle statue dei santi presenti nelle nicchie e dalle tele poste nelle pale degli altari e nella zona del presbiterio. Da ricordare: Ludovico Gallina che, autore gli affreschi della navata e del presbiterio, oltre che dell'originaria
Cacciata dei mercanti dal tempio della controfacciata; Gaspare Diziani, autore degli oli su tela nel presbiterio:
Adorazione dei Magi, S. Filippo Neri con S. Girolamo Emiliani, S. Eurosia con S. Barbara; Domenico Voltolini detto il Nasino, autore della Pala dell'altare di San Vincenzo Ferreri e San Carlo (
Cristo fra i Santi Giovanni, Carlo, Vincenzo, Gaetano e Ignazio), senza dimenticare Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto con la
Madonna del Rosario proveniente dalla chiesa di Santa Maria.
Di notevole interesse sono anche: l'altare maggiore in legno dorato; i sedili in legno per i celebranti, in stile neoclassico; la cantoria e la sede dell'organo in legno marmorizzato del presbiterio; i confessionali e la bussola dell'ingresso principale (XIX sec.) sulla controfacciata.
Curiosità
- All'esterno della Chiesa, mediante un QR Code si può vedere il suo interno ed ascoltare una voce narrante che ne racconta l'arte e la storia; le immagini sono state realizzate con i droni.