Nel
Museo Archeologico di Angera, situato al primo piano dello splendido Palazzo del pretorio d’epoca quattrocentesca, sono custoditi secoli di storia: dai reperti dell’era paleolitica e dell’Età del Rame alle testimonianze di epoca romana, con un grande spazio riservato alle necropoli e all'arte paleocristiana. Nel Museo è presente anche un'ala per i più piccoli, il
Museo Archeologico dei Bambini, dove i vari temi vengono spiegati in maniera comprensibile attraverso l'utilizzo di guide interattive.
Al pianterreno, sotto al portico, potrete vedere il
Lapidario con steli, epigrafi, altari, statue e resti di monumenti funebri di età romana, mentre all’interno del Museo, composto da due sale, troverete
tre sezioni dedicate alla preistoria, all’area abitativa di epoca romana e alla necropoli romana.
La
prima sala del Museo è interamente riservata alla
preistoria: potrete osservare i resti che vanno dal Paleolitico all’Età del Rame, tra cui i più antichi sono i numerosi manufatti litici rinvenuti nell’Antro di Mitra, la grotta naturale nota anche come Tana del Lupo. Pregiate sono le ricostruzioni di parte del corredo dell'
Uomo di Ötzi, la cui mummia fu rinvenuta nei ghiacciai nei pressi di Bolzano. Troverete anche vari manufatti in selce risalenti al mesolitico, tra cui punte, archi, frecce, asce e altri utensili utilizzati per la caccia e la pesca, e alcuni reperti del Neolitico che, ritrovati nell'entroterra del paese, testimoniano il progressivo passaggio degli antichi popoli alla pastorizia e all’agricoltura. Dell'Età del Rame potrete vedere un frammento di un vaso a forma di campana con un ornamento puntiforme. Inoltre, potrete vivere
una vera e propria esperienza sensoriale, grazie ad un tavolo tattile che vi permetterà di provare alcune tecniche preistoriche praticate nel territorio.
Nella
seconda sala troverete i resti dell’insediamento abitativo di Angera in
epoca romana. Questa sezione è ulteriormente divisa in due parti: la prima si concentra sull'area abitativa del villaggio, in cui potrete ammirare delle ceramiche celtiche e dei contenitori di origine gallica e ispanica, oltre a delle monete che attestano la reale importanza del commercio all'interno del villaggio. All'interno della stessa sezione, inoltre, potrete apprezzare gli affascinanti resti organici e alimentari tra cui l'
olla di Cislago - composta da semi di segale, frumento e castagne - e i
Panini di Angera, prodotto gastronomico locale tutt’oggi simbolo del villaggio. La seconda sezione è dedicata alla
necropoli romana, a suo tempo ubicata sotto l'attuale cimitero di Angera. Quando quest'ultimo subì delle modifiche di ampliamento, gli scavi riportarono alla luce centinaia di corredi funebri, reperti in vetro, ceramica e metallo, provenienti tutti da 178 tombe. Potrete osservare
una lettiga funebre carbonizzata, che testimonia quale fosse il rituale funerario più diffuso ad Angera durante la prima età imperiale. Fra i vari reperti, sicuramente degna di nota è la lastra marmorea ascrivibile al VI secolo contenente un'iscrizione in greco: è la
stele funeraria di un antico commerciante originario della Siria che visse la sua vita ad Angera, città nella quale poi morì. Una vetrina è poi riservata ai
nuovi scavi,
ed un’altra conserva i reperti rinvenuti in un antico edificio residenziale e lavorativo, scoperto negli anni Ottanta, tra cui vi è un
tesoretto di più di 280 monete.
Dal
2017, al già ricco patrimonio storico del Museo sono stati aggiunti, grazie ad una donazione da parte di un privato, Ugo Violini, diversi reperti archeologici provenienti dalla necropoli romana di Angera e lettere autografe del famoso archeologo e paletnologo Luigi Pigorini. La donazione ha consentito di arricchire il museo, oltre che con nuove testimonianze degli antichi scavi e nuovi dettagli della vita di Luigi Pigorini, anche con oggetti provenienti dall’area etrusca tosco emiliana.
Curiosità
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I Panini di Angera si trovano al secondo posto in Italia, preceduti da quelli di Pompei, per qualità e quantità di pane di epoca romana.
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Il ritrovamento più rilevante dell'epoca romana è quello di un'ara, detta ara di Angera, oggi custodita al Civico Museo Archeologico di Milano.