La costruzione del
Duomo parrocchiale dei Santi Apostoli Pietro e Paolo fu avviata in seguito al crollo della chiesa preesistente dedicata a S. Pietro, per volere dell'arciprete Pasquale Maria Bentivenga che commissionò contemporaneamente anche l'Orfanotrofio poco distante e ad egli dedicato.
I lavori, avviati nel 1814 e terminati nel 1854, consegnarono al piccolo borgo questo Duomo imponente, situato in posizione scenografica ai piedi del Castello e sulla splendida valle del fiume Racanello, osservabile da vari punti panoramici del borgo.
Al suo interno presenta una pianta a croce latina, tre navate e cinque cappelle, e custodisce numerose opere interessanti, tra le quali: una fonte battesimale in pietra del Cinquecento; un calice in argento di stile barocco, una statua lignea rinascimentale della Madonna degli Angeli; un prezioso polittico cinquecentesco attribuito a Simone da Firenze proveniente dall'Abbazia di Sant'Angelo; un Crocifisso in legno policromo del Trecento proveniente anch'esso dall'Abbazia di Sant'Angelo; una statua settecentesca di San Chirico Martire, Patrono del borgo; una statua settecentesca di Santa Sinforosa con accanto accanto un gran reliquario con ampolla d’argento contenente il sangue della santa; due tavole raffiguranti San Pietro e San Paolo; un prezioso dipinto su tavola di Labella da Missanello del 1693; la Pietà, un altro dipinto probabilmente di Simone da Firenze; una scultura lignea della Madonna col Bambino del Cinquecento, di scuola napoletana, della bottega di Giovanni Marigliano da Nola.
Al centro, il tamburo della imponente cupola presenta otto nicchie con all'interno statue di Apostoli.
Il campanile è di epoca più recente; iniziato nel 1914, fu completato ben 45 anni più tardi.
Curiosità
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Tutto il popolo di San Chirico Raparo contribuì manualmente alla costruzione del Duomo.
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Il Crocefisso del Trecento che sovrasta l’Altare Maggiore è il "Christus patiens" e pare che Mel Gibson vi si sia ispirato per il suo film sulla Passione di Cristo girato nella città di Matera. Durante le riprese, infatti, l'opera era esposta al Palazzo Lanfranchi di Matera.
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L'altare in marmo dedicato a Santa Sinforosa fu fatto erigere nel 1910 dai suoi devoti emigrati in America.