La
Fontana Vecchia, conosciuta anche come la Fontana di San Nicola, risale al primo Medioevo. Questo è evidenziato dai
resti di antiche tubature in terracotta trovate nelle vicinanze, che suggeriscono l'antichità della struttura.
Le
pareti della fontana sono arricchite da raffigurazioni che narrano la storia e le leggende del luogo:
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La Trans Appenninica romana: un rilievo mostra il percorso della Trans Appenninica Romana che attraversava Spadola, un tempo luogo sacro dedicato alla dea Minerva. La statua di Minerva, situata sotto il campanile della chiesa di Santa Maria sopra Minerva e trasformata in una rappresentazione della Madonna, testimonia il legame storico del sito con la divinità romana.
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Il Simbolo Certosino: un altro episodio inciso rappresenta il simbolo dei Certosini, riferimento alla concessione di Ruggero il Normanno che affidò il territorio di Spadola a San Bruno per l'istituzione della sua Certosa. Questo simbolo sottolinea l'importante connessione religiosa e storica del borgo con l'ordine monastico.
Altro elemento distintivo di questa fontana è il quadro posizionato sopra di essa, che raffigura
il miracolo della Gorgia, una leggenda locale che narra del salvataggio di un bambino da parte di San Nicola, sottolineando il profondo legame spirituale e culturale tra il santo e la comunità di Spadola.
La
parte architettonica visibile oggi, caratterizzata da una struttura ad arco ed una galleria di mattoni che collega la sorgente al punto di raccolta, è stata recentemente restaurata dopo un'attenta ricerca di documenti, foto d'epoca e testimonianze. Oggi, il frontale della fontana si presenta così come l'hanno visto gli antenati spadolesi circa 170 anni fa (1855).