I
frantoi ipogei e i
granai sotterranei del borgo furono costruiti scavando la dura roccia, spesso sotto edifici già esistenti. La zona in cui si trovano è nota come via delle Cisterne.
Il rinvenimento di queste vere e proprie opere di ingegneria risale al 1917, in seguito a lavori per opere pubbliche.
L'antica civiltà di Vereto ha lasciato in eredità numerose testimoniante di questa attività redditizia:
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il più antico tratturo risale al periodo messapico ed è situato di fronte a Palazzo Cacciatore, casa Corciulo e Chiesa Madre, all’interno una grossa ruota di calcare;
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un altro trappeto di grandi dimensioni si trova tra il Castello Valentini e Via Castromediano;
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un trappeto imponente è quello situato tra via Nuova e via Roma;
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un altro trappeto è tra Via Pace e Largo S. Giovanni;
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ancora di trappeto si tratta, quello all’ingresso laterale del Palazzo Municipale.
Curiosità
- Nell'estate 2006, con i lavori per la riqualificazione del centro storico, sono emersi altri silos e frantoi ipogei, segnalati con 26 tondini. Molti di questi conservano ancora la chiusura originale.