Descrizione
Le Grotte di Tremusa rappresentano un'affascinante testimonianza di milioni di anni fa, dell'era prima della comparsa dell'uomo.
Si raggiungono attraversando i grandi e imponenti boschi di castagno, dove è possibile ammirare paesaggi sbalorditivi, a 530 metri sul livello del mare.
Il nome delle grotte, "Tremusa", deriva secondo una leggenda da "tre muse", per la presenza, all’interno della grotta maggiore, di tre statue raffiguranti tre donne, che vennero poi sottratte durante dei saccheggi.
Le grotte rappresentano un reperto di mare Pleistocenico, esplorate per la prima volta nel 1984 dal Gruppo Speleologico Bolognese del CAI e dell’Unione Speleologica Bolognese. 5000 anni fa, queste montagne si trovavano immerse nelle profondità marine. Le grotte si sono formate successivamente, grazie all’azione meccanica dell’acqua che ha dato vita, erodendo gli strati più deboli, alle cavità stesse, tutt'oggi ancora attive. Al loro interno infatti, si possono osservare le goccioline d'acqua che permettono la formazione di stalattiti e stalagmiti: un vero e proprio spettacolo!
Sono composte da due zone separate: quella posta a sinistra, dove è possibile inizialmente procedere in posizione eretta, e quella posta a destra, composta da un ambiente molto piccolo. Attenzione ai cunicoli che si presentano come dei labirinti dove è molto semplice perdersi! Il sollevamento tettonico ha portato a un affioramento di tipici sedimenti di ambiente marino come fossili di conchiglie Pecten che hanno incominciato ad abitare i fondali equorei milioni di anni fa.
Il luogo ha un fascino misterioso e offre bellissimi scorci dello Stretto di Messina e delle rupi della Costa Viola che giungono fino al mare.