Il
Parco dei mostri, chiamato anche "Bosco Sacro" o "Villa delle Meraviglie", è un parco naturale ideato dall'architetto Pirro Ligorio nel XVI secolo su commissione del Signore Pier Francesco Orsini, che ospita numerose sculture in basalto ritraenti
animali mitologici, mostri e divinità.
Storicamente, il Bosco era collegato al Palazzo Orsini di Bomarzo tramite un
grande giardino all'italiana, aspetto che crea un forte contrasto agli occhi del visitatore che passa da una visione ordinata e regolare a una visione meno rasserenante, quale è quella dell'
entrata del Parco. Appena varcata quest'ultima, il visitatore viene accolto dalle
Sfingi, due donne con la testa di leone prive di ali, che accolgono il visitatore mediante due enunciati: "Chi non attraversa assorto e in silenzio questo luogo, non apprezza neanche le famose sette meraviglie del mondo" e "Tu che entri qui rifletti attentamente e poi dimmi se tutte queste meraviglie siano fatte per sbalordire oppure per arte". Queste figure simboleggiano le
guardie della Villa delle Meraviglie.
A Giulia Farnese, moglie del principe, è dedicato il
Tempietto, situato su una leggera altura nel bel mezzo di una grande distesa verde, dove, tra l'altro, è possibile fare una sosta e rilassarsi davanti un
pic-nic.
Tra le
opere maggiormente affascinanti ricordiamo le sculture della Tartaruga, dell'Elefante, del Pegaso Alato e del Dio Nettuno.
Un'attrazione divertente e spiazzante è la
Casa Pendente, costruita su un masso inclinato. E' possibile entrarvi grazie alla presenza di un piccolo ponte collegato al muro esterno della casa. Attenzione a non perdere l'equilibrio!
Dopo la morte del Principe Orsini il parco venne abbandonato e, solo
dopo circa 400 anni, recuperato dalla famiglia Bettini attraverso restauri e lavori. All’interno del Tempio, infatti, è presente anche una
lapide dedicata a Tina Severi Bettini.
Il più antico parco di sculture moderne racchiude figure grottesche in un paesaggio surreale, illusorio e allusivo che costituisce
un unicum in grado di sollecitare racconti e stimolare l'immaginario delle persone che lo visitano.
Molti studi hanno tentato di sciogliere l'
enigma in cui è avvolto il Parco, ma la Villa delle Meraviglie rimane un luogo magico, colmo di fascino e mistero.
Curiosità
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Nel 1948 il Parco di Bomarzo venne visitato da Salvador Dalì. L'artista lo definì "un'invenzione storica unica" e ne venne ispirato per la sua opera "Le tentazioni di Sant'Antonio".
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"Bomarzo" è il titolo del romanzo scritto dall’argentino Manuel Mujika Lainez nel 1961. Il testo venne successivamente riadattato come libretto d’opera per lo spettacolo del compositore Alberto Ginastrera, presentato a Washington DC, nel 1967.
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Alcune opere dell’artista olandese Carel Willink ritraggono delle statue della Villa, alienate dall’ambiente di appartenenza e ricollocate in contesti irreali.
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Anche se molti pensano che il giardino di Bomarzo fu voluto e costruito in memoria della moglie del signore Orsini, altri credono che, in realtà, fu creato solo per la volontà del sovrano di stupire gli ospiti con le sue costruzioni suggestive.