A ovest del villaggio, appaiono i
resti di un antico fortilizio risalente al XIV secolo, abbandonato fino alla prima metà degli anni Ottanta e finalmente recuperato nel 1998.
L'antico Castello oggi scomparso, presumibilmente di origine normanna, passò di mano in mano dai tempi degli Angioini fino al Settecento, quando la famiglia Romano ne prese possesso e ne definì la sua costruzione a cavallo del 1300-1400, con lo scopo di rinforzare le difese del
Casale di Santa Maria della Vetrana. Costituitosi in seguito alla costruzione di vari edifici a carattere militare, il fortilizio mostra la sua fase costruttiva più antica nell'impianto del grande
torrione a pianta quadrata, alto circa 20 metri e risalente al periodo angioino; il mastio è invece ascrivibile attorno alla seconda metà del XIV secolo, edificato per volontà di Pietro del Tocco sulle preesistenti fortificazioni del Casale medievale di Santa Maria della Vetrana. Le numerose modifiche effettuate durante gli anni hanno comportato l'alterazione dell'impostazione originaria del forte. Ad oggi, possiamo discernere
due strutture ben distinte in cui il corpo più antico, di cui fanno parte il mastio e il torrione, è caratterizzato da un cortile a forma quadrangolare con una loggia e un porticato ricchi di motivi seicenteschi alternati a quelli neoclassici. L'edificio, circondato da un fossato, era raggiungibile attraverso un
ponte levatoio che venne sostituito con un ponte fisso allorché le funzioni militari del forte vennero a cadere. Nel fossato si intravedono
tracce di antiche abitazioni scavate nella roccia, considerate mangiatoie preesistenti già al tempo della costruzione della torre, nata come torre di avvistamento.
Lungo la
cortina muraria del castello individuiamo delle finestrelle che mostrano i segni dei rifacimenti architettonici, effettuati specialmente in seguito all'
introduzione delle armi da fuoco, sottolineati dalla differenza strutturale delle finestre superiori, sicuramente antecedenti a quelle sottostanti. La torre rotonda che oggi vediamo, anche detta
torre del cavaliere, svolgeva una funzione di torre d'angolo ed è caratterizzata da una divisione interna su tre livelli, ai quali si accede tramite una scaletta di epoca posteriore, ricavata tra le cortine interne ed esterne della struttura. Sul lato ovest, in alto, della torre, potrete notare un riquadro logorato dal tempo su cui, secondo alcuni storici, vi era scolpito un
Minotauro. La cinta muraria che costituiva il
"cammino di ronda" collega oggi il torrione ad una torretta dalla base quadrata.
Curiosità
- Durante il Seicento una parte del fossato venne adibita a frantoio oleario.