Percorrendo il vecchio sentiero di Fraele, in cima ad un roccione ripido a
1.930 metri s.l.m., potrete trovare le
due preziose torri difensive in pietra locale, con pianta quadrangolare e mura molto spesse.
Situate
tra il Monte delle Scale e la Cima Plator, le due torri di avvistamento, che delimitano il confine tra la Valdidentro e la Val San Giacomo, anticamente facevano parte, insieme alle Serre dei Bagni Vecchi e di Serravalle, di un più grande
complesso di fortificazioni – di cui non è, però, rimasto nulla – risalente al
1390, al periodo visconteo, costruito per difendere dalle incursioni nordiche l’intero Contado di Bormio, gli abitanti della valle e il Passo di Fraele coi suoi viandanti.
Si pensa che le torri, le uniche in provincia di Sondrio, siano state
ristrutturate più volte durante i secoli, venendo sovrapposte alle strutture già esistenti. Nel 1481, ad esempio, furono rafforzate per volere del Duca di Milano, ma già nel 1513 furono abbattute dai Grigioni durante la loro invasione del Contado di Bormio. Furono definitivamente abbandonate, e forse anche demolite, dopo il capitolato di Milano del 1639.
Fino alla prima guerra mondiale, le due torri erano circondate da
trincee, di cui potrete ancora vedere i resti, specie lungo il percorso che conduce al Picco della Croce sul Monte delle Scale.
Oggi, le torri – di cui rimangono solo
ruderi in discrete condizioni, grazie ai diversi restauri fatti nel tempo – sono comodamente raggiungibili attraverso la strada che porta ai Laghi di Cancano e alle Sorgenti dell'Adda. Offrono dall'alto un panorama mozzafiato della valle sottostante
Osservandole dall’esterno, noterete che un tempo
l’entrata era situata in alto, al primo piano, in modo da essere accessibile solo per mezzo di una scala che in caso di attacco veniva immediatamente ritirata. All’interno, vi erano
scale che consentivano di spostarsi tra i vari piani, illuminati dai pochi sprazzi di luce che passavano attraverso le feritoie, fino alla
sommità da cui venivano lanciati
segnali di fumo o luminosi in caso di pericolo.
Oggi, alla
torre occidentale – che si conserva più intatta rispetto a quella orientale, con un’altezza di oltre 13 metri – si può accedere attraverso un'apertura al piano terra, aperta in un periodo successivo.
Curiosità
- Le Torri di Fraele sono state il teatro della sanguinosa battaglia finale tra le truppe bormine e quelle dei Grigioni, durante la quale persero la vita numerosi soldati, tanto che il dirupo sottostante viene chiamato il “Burrone dei morti”.