Ad oriente del paese, sottostante a questo, su una superficie pianeggiante chiamata Piano del Lago che conteneva un residuo lago pleistocenico, è situato
il più importante complesso monumentale religioso del borgo, sull’importante mulattiera Lagonegro-Rivello-Maratea:
la
Chiesa di Sant'Antonio con il Convento, il Piano ed il Giardino, ora molto trasformati.
Il Convento, visto dall’alto, col suo spazio, con il suo
valore paesaggistico, con la sua architettura, ancora si offre al paese sovrastante.
Gli abitanti di Rivello sentono molta
devozione per il Santo e sono attratti dal posto, ricco di ricordi personali e storici. I Frati si sentivano tutt’uno con il paese, che dal Convento ammiravano ed umilmente servivano.
Ci sono state molte vicende che hanno trasformato sia la zona del convento che l’abitato.
Risalente al 1512, evidenzia nell'
architettura modifiche, ampliamenti e guasti che si sono verificati al Convento. Al suo interno sono custoditi pregevoli affreschi, tra i quali spicca
una sontuosa "Ultima Cena", attribuita al Pietrafesa.
Al piano superiore si trova un
Museo archeologico con reperti rinvenuti nell'area del fiume Noce e nell'area del Lao, oltre ad una interessante mostra permanente intitolata
"Greci e indigeni tra Noce e Lao", dedicata ai rinvenimenti durante gli scavi in Località Serra Città.
Curiosità
- La posizione centrale del convento nella vallata, tra la collina dell’abitato di Rivello a occidente e la collina della “Cetà” ad oriente, è quella dove viene collocata storicamente "Sirinos", città della Magna Grecia, che con i suoi reperti testimonia il mondo pagano greco, lucano e romano.