Descrizione
Il Museo della Civiltà Contadina è ubicato nella sede dell'ex carcere mandamentale, trasformato nel tempo, ma che all'esterno conserva ancora tre stemmi: al centro quello del Regno delle due Sicilie, a sinistra quello del Principato Citeriore e Principe di Salerno, a destra quello del Marchesato di Camerota (una casa su ruote che richiama i primi insediamenti, sulla collina, dei profughi della guerra gotico-bizantina).
All'interno si possono ammirare cimeli della civiltà contadina che mettono in evidenza l'evoluzione del settore contadino e artigianale, come pure quello della classe nobiliare del posto.
La Lanterna Magica: E' un cimelio originale che ha fatto epoca, quando ancora non era stato inventato il cinema dai fratelli Lumière in Francia. La sua funzione era nel proiettare un immagine, commentata e illustrata da uno speaker, su di un lenzuolo a parete, in una pubblica piazza. Nel museo, si conservano vari campioni sia in senso istruttivo che in senso divertente (serio comico). Durante la sua visita, il critico d'arte Vittorio Sgarbi, ha apprezzato e commentato positivamente le opere presenti.
Le Corde Vegetali, o libbani di erba spartea, le lavoravano le donne di Marina di Camerota e venivano utilizzate negli allevamenti di cozze, oltre che nella marineria in genere, poiché resistenti all’umidità ed alle tensioni di trazione. Venivano esportate soprattutto a Taranto, La Spezia, Venezia, etc. ed oggi sono state sostituite da fibre artificiali.
Il Tornio: Il settore artigianale mette in mostra il Tornio, una doppia ruota dotata di un piano di lavoro che si muove circolarmente, grazie alla forza di rotazione impressa alla base dai piedi, e che viene utilizzata ancora oggi, dai nostri bravi vasai che lavorano manualmente l'argilla, la modellano nelle più svariate forme, per poi infornarla. Sono presenti molti esempi di prodotti realizzati, vantando, Camerota, una tradizione secolare.
Il Telaio veniva utilizzato per la lavorazione del lino e della lana, con funzionalità manuale. E' una testimonianza di quanto descritto dal Manzoni nei "Promessi Sposi", che attrae e incuriosisce i visitatori. Non poteva mancare il lato nobiliare, dove sono evidenti i vestiti dei signorotti, custoditi in una teca, unitamente ad abiti di cerimonia, battesimo, etc. Si possono ammirare, inoltre, una raccolta di attrezzi di lavori artigianali, (quelli del vino, del grano, del ciabattino, del fabbro, del sarto, del muratore e per la molitura delle olive) essendo Camerota stata sede di uffici Circoscrizionali, quali Pretura, Esattoria e Caserma dei Carabinieri.
La Cesta della Dote: Un tempo, in ogni famiglia dove viveva una ragazza, si preparava la dote, perché, quando la donna andava in sposa, doveva portare con se la dote che consisteva in un quantitativo di tessuti, utili per uso domestico e personale, che venivano messi in una cesta e portate in giro per il paese, dalle amiche della futura sposa, la sera prima delle nozze.
La Valigia di Cartone: Era la compagna di viaggio dei nostri emigranti, in partenza per New York, Caracas.
La Macina Rudimentale, è formata da due ruote in pietra, di cui una fissa, sotto, e l'altra mobile, sopra, azionata manualmente. Attraverso il foro centrale, venivano messe le graminacee o legumi, che macinati, venivano utilizzati per l'alimentazione della famiglia.
La Vanvera: Spesso si usa l'espressione "Parlare a Vanvera", senza conoscerne il significato. Quando nelle case non c'era il bagno con l'acqua corrente, vi era un recipiente utilizzato per contenere gli escrementi. Nelle case del contadino se ne trovava uno semplice in terracotta, mentre nelle case nobiliari ce ne erano di diversi tipi. Alternativa era un mobiletto di legno, che si potrà ammirare al museo, che aprendo il coperchio, conteneva il recipiente di terracotta dove si depositavano gli escrementi.