Il
Palazzo Baronale Caccianini venne edificato a partire dal Seicento per volere dell'omonima famiglia, incorporando nell'edificio varie strutture della cinta muraria.
Matteo Caccianini, a quel tempo, si dedicò subito a far costruire nel castro già esistente una casa adeguata per trasferirvi la famiglia, allora residente a Lanciano. Il progetto prevedeva l'unione dei fabbricati esistenti per mezzo di un'ala a due piani che attraverso la facciata ed il portone dal decoroso disegno cittadino, uniformasse stilisticamente i corpi esterni.
Non si conoscono il nome dell'architetto o delle maestranze che si occuparono della costruzione, né si conoscono i tempi precisi dell'opera. E' possibile che i tempi di costruzione della lunga ala di raccordo non siano andati oltre il 1690. In tale anno, il Vescovo Emanuele Della Torre concesse a Matteo Caccianini di aprire una finestra tra la Chiesa di Santa Lucia e la casa baronale, con il fine di partecipare alle sacre liturgie. Tutto il complesso fu poi rimaneggiato e sistemato intorno al 1740.
Negli anni Ottanta del 1900, il Palazzo fu acquistato dal Comune che lo restaurò ulteriormente, trasferendovi in seguito anche una parte dei locali del Comune stesso e istituendovi una Pinacoteca d'arte. La Pinacoteca, aperta ai visitatori, oltre a opere di artisti moderni, comprende anche una sala dedicata all'arte sacra frisana in cui si possono ammirare riproduzione di quadri custoditi nelle chiese del territorio comunale. Anche l'antica fonte pubblica, di origine cinquecentesca, negli anni 2000 è stata risistemata con un recente restauro. Nel complesso della struttura sono collocate due interessanti maschere scultoree per i zampilli dell'acqua che è di origine sorgiva e purissima.
Curiosità
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Incorporata nel Palazzo Caccianini vi è una Torre del Trecento a base circolare, attualmente sede del Gruppo volontari comunale di protezione civile. Realizzata con pietre miste a mattoni in cui si aprono alcune finestre, fu accorpata al Palazzo durante i lavori di costruzione.