Il
Palazzo Comunale risale al 1744 e fu colpito dal sisma del maggio 2012.
La sua architettura tipica del razionalismo estense - riscontrabile in molti palazzi modenesi - era addolcita dalla torre centrale con in cima la cella campanaria sormontata da una copertura in rame a cipolla, purtroppo andata distrutta con il recente terremoto. Sulla torre spiccano un grande orologio pubblico, lo stemma comunale e una statua in marmo di San Zenone, protettore della città dal 1745, opera dello scultore veneziano Paolo Groppelli.
All'interno del Palazzo erano custodite numerose pregevoli opere, tra le quali:
- cinque dipinti a tempera su tela racchiusi da cornici di stucco, uno dei quali rappresenta "San Zenone che prega la Vergine" mentre invoca la sua protezione su Finale;
- un olio su tela con la "Madonna con il Bambino e San Giovannino" del ferrarese Ippolito Scarsella, detto lo Scarsellino, capolavoro del tardo Cinquecento;
- un quadro del 1884 raffigurante "Il ritorno dal pellegrinaggio", realizzato dal modenese Achille Boschi;
- numerosi quadri prestati dal parroco per abbellire la Residenza Municipale, tra i quali "San Giorgio che uccide il drago", opera di un pittore modenese dell'inizio del Settecento; la "Madonna della Ghiara e Santi" datato 1602 e firmato dall'unico pittore finalese antico a noi noto, Giovanni Battista Beccanull; un olio su tela dei "Santi Crispino e Crispiniano", protettori dei calzolai, di ignoto pittore bolognese del 1700;
- ritratti di illustri personalità finalesi;
- alcune suggestive vedute del borgo nell'Ottocento.
Il restauro dell'edificio sulla base del progetto elaborato dal FAI prevede, tra le altre cose, la riapertura dell'antico Caffè Commercio, vero e proprio luogo di ritrovo della comunità.
Curiosità
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La costruzione del Palazzo segna il compimento di un processo di progressivo allontanamento dalla piazza antica, ovvero il Ponte di Piazza, e dalla originaria Casa Comunale, detta Cà dal Comùn (il Palazzo della Ragione, poi Palazzo Pretorio).
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Sulla facciata del Palazzo, accanto alla statua di San Zenone, vi sono alcune fotografie dell'Ottocento che mostrano anche una meridiana che il progetto di ristrutturazione e ricostruzione del Palazzzo intende ripristinare.