La storia del
Palazzo Comunale iniziò nel 1907 con il progetto in New Gothic Style dell'ingegnere Pietro Grassi Finocchiaro di Giarre.
L'edificio andò ad occupare il posto dell'ex convento dei Paolotti che ormai dal 1866 era diventato Albergo dei Poveri.
Nella parte superiore della facciata va evidenziata la scritta in lettere d'ottone "Linguagrossa Civitas Dilecta Integra" e l'aquila incoronata, stemma di Linguaglossa.
Gli interni sono semplici, in particolare nella stanza del Consiglio Comunale vanno evidenziate due lapidi che ricordano il Riscatto di Linguaglossa da feudale a demaniale avvenuto nel 1634. Ritroviamo lo stesso tema in un grande quadro dove viene rappresentata la scena del versamento della somma stabilita per comprare la libertà, opera del 1998 di Tiziana Chiappone, Anna La Guzza e Giuseppe Cristaudo. Molto particolari anche gli scanni dove siedono i consiglieri in vago stile Liberty.
All'interno del municipio è anche presente un'interessante galleria d'arte moderna con quadri di diversi autori, fra questi spiccano: Pippo Giuffrida, Carlo Levi, Gaetano Longo, Santi Marchese, Francesco Trombadori e Salvatore Incorpora, di quest'ultimo è anche presente una bellissima scultura.
Gli stucchi all'interno dell'edificio furono eseguiti dall'artigiano Pino Antonino di Giarre. Il frontone principale prevedeva inizialmente un orologio sorretto da puttini, in seguito venne modificato nella sua forma attuale.
Nel 2019 il Palazzo Comunale ha subito degli interventi di miglioramento sismico, in questa occasione è stato anche effettuato un restauro generale della struttura.
Curiosità
- I lavori per la costruzione del Palazzo vennero iniziati nel 1908 e consegnati nel 1912, in ritardo rispetto ai tempi contrattuali perché rallentati dal catastrofico terremoto di Messina del 1908; molti lavori già terminati vennero infatti danneggiati.