La
Grotta dell'Orco o
Passo dell'Orco è un valico che congiunge Castel San Giorgio e Nocera Inferiore, alto 135 metri.
La sua peculiarità, che tutt'oggi gli attribuisce l'appellativo di "
Montagna spaccata", è il frutto di un duro lavoro da parte dei romani, consistente proprio nell'aprire un varco tra due monti che si congiungevano.
Un'ulteriore teoria accredita l'operato ad Annibale, dal quale prenderebbe ispirazione il nome. Difatti la denominazione "Orco" appartiene proprio al celebre condottiero, incline a distruggere tutto ciò che "gli tagliasse la strada".
Il valico fu inaugurato il 31 maggio 1858 e, per la speciale occasione, furono utilizzati cinquemila lumini. Entrò in funzione soltanto 3 anni dopo, in seguito alla caduta del Regno delle Due Sicilie.
Al tempo, l'area era un luogo intriso di sacralità, come testimoniano la presenza di un mausoleo in pietra e un imponente monumento funerario del I secolo a. C., noto anche come campanile dell’Orco. Sempre in quest'area sono stati rinvenuti resti di ville rustiche e frammenti di ceramica d’epoca romana.
Curiosità
- Secondo una tradizione popolare, questa spaccatura sarebbe frutto di un miracolo di San Prisco, che avrebbe spaccato la montagna poiché gli intralciava il passaggio mentre stava trasportando una fontana ricevuta in dono dal papa. La fontana è oggi situata davanti alla Cattedrale di Nocera. L'episodio è ben raccontato nel romanzo storico di Andrea Calenda, "Ramondello Orsino: storia napolitana del Trecento".