Descrizione
Il Ponte Monumentale di Ariccia, drammaticamente noto come "il Ponte dei Suicidi", è un viadotto monumentale stradale nato nel 1853 con l’obiettivo di correggere il tratto della via Appia tra Ariccia e Albano Laziale.
Commissionato dal pontefice di allora Pio IX, fu opera dell’architetto Emiliano Giuseppe Bertolini.
A febbraio del 1944, sia il ponte sia la parte settecentesca di Palazzo Chigi vennero distrutti nel bombardamento anglo-statunitense. La ricostruzione cominciò immediatamente e venne realizzato un itinerario alternativo di guerra che attraversava il Parco Chigi. Si occupò del restauro del ponte l’architetto Alessandro Batocchi.
Nel 1967, per motivi non accertati, si verificò il crollo della parte centrale del ponte, anch'essa subito ricostruita e oggi totalmente praticabile. Dopo quest'evento, non ci furono successivi cedimenti della struttura.
L'opera è lunga 312 metri, larga 9 metri e alta 59 metri; è composta integralmente da cemento armato e peperino. Presenta quattro colonne in travertino, due per lato, che richiamano i miliari romani sulla via Appia Antica. Numerose lapidi ricordano tutti coloro che hanno contribuito alla costruzione del ponte.
La tragica fama di “Ponte dei suicidi” si deve alle numerose morti avvenute, probabilmente per la sua altezza consistente. Nel 2000 l'ANAS è intervenuta per evitare ulteriori episodi, applicando barriere in tensostruttura lungo tutto il tragitto del ponte.