I
ruderi di Cirella si trovano sul promontorio a picco sul mare del monte Carpinoso, dove sorgeva arroccata a 172 metri s.l.m. – secondo il classico schema dei centri normanno-bizantini – la
parte vecchia di Cirella, e testimoniano la presenza di un nucleo abitativo medievale costituito nel luogo all’incirca tra l’850 e il 1000 d.C., quando gli assalti dei Saraceni sulla costa divennero sempre più frequenti, costringendo la popolazione della colonia greca a spostarsi in un luogo più sicuro e più facilmente difendibile.
Alla
metà del ‘500, il feudo era un fiorente centro commerciale, governato dalla famiglia Stocchi di Scigliano e successivamente dalla famiglia Scaglione. In seguito alla pestilenza della metà del Seicento e ai terremoti del 1638 e 1738 che scossero l’intera regione, il borgo andò in rovina e passò dalla famiglia dei Sanseverino sotto il potere dei nobili Catalano-Gonzaga.
Il borgo rimase in piedi fino agli inizi del
XIX secolo: tra il 1806 e il 1807, fu occupato e assediato dalle truppe napoleoniche, che si stabilirono nella residenza dei duchi, e successivamente, nel 1808, fu raso al suolo sotto il fuoco dei pesanti bombardamenti della flotta britannica indirizzati all’esercito francese. Il feudo, ormai interamente distrutto, fu abbandonato definitivamente dai pochi abitanti sopravvissuti, che decisero di erigere un nuovo nucleo abitativo sulla costa.
Le strutture che rimasero in piedi, molte delle quali furono derubate dei manufatti superstiti, vennero utilizzate negli anni seguenti come
cave di pietra.
Oggi, all’interno di questo sito archeologico, potrete ammirare
ciò che rimane degli antichi vicoli e delle vecchie costruzioni, molti dei quali invasi dalla fitta vegetazione, come le rovine dei vari quartieri, del castello che sorgeva nel punto più alto ed era circondato da possenti mura, e di una chiesa col suo campanile romanico e i resti di antichi affreschi. Inoltre, ai piedi della collina potrete vedere, oltre al più famoso Mausoleo di Cirella, i residui di
antiche necropoli.
Curiosità
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Nel 1576, il borgo fu saccheggiato dai pirati guidati da Barbarossa che, stando alla leggenda, sarebbero arrivati nel luogo indirizzati da un mercante romano che aveva subìto dei torti da parte dei cirellesi.
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Con riferimento all’occupazione francese del feudo, si diffuse la leggenda secondo cui il borgo venne assalito da formiche giganti che divorarono tutti gli abitanti del posto.