Risalente al 1100, la
ex Chiesa di Sant'Antonio Abate è stata trasformata tra il 1860 e il 1883 in Teatro, dall'Accademia dei Perseveranti di Campagnatico.
Della struttura originaria conserva la facciata romanica a conci di pietra a vista,
unica nel suo genere in Maremma. Nella parte inferiore è scandita da tre archi a tutto sesto con portale d'ingresso centrale. Un tempo, le due porte ai lati del portale centrale erano due finestre e la finestra centrale era un rosone.
Al suo interno ha subito alcune trasformazioni, ma conserva ancora
frammenti di affreschi della fine del Trecento-inizi del Quattrocento, venuti alla luce nel 1987 e restaurati. Le opere - raffiguranti alcune immagini di Santi e un Cristo Salvatore - sono state realizzate da pittori di scuola senese, presumibilmente Meo di Pero e Cristoforo di Bindoccio, e sono racchiuse in cornici dipinte con l'emblema del Comune: la campana.
Negli anni 1956-1957, le strutture teatrali furono abbattute e l'edificio, divenuto di proprietà del Comune, fu utilizzato come
sala per feste e riunioni di interesse collettivo.
Oggi è il
Teatro Comunale del borgo.
Curiosità
- Durante la prima guerra mondiale l'attività teatrale venne interrotta, e il locale divenne un deposito di grano. Il progressivo deterioramento delle strutture ha necessitato di un restauro nel 1948, che fu eseguito da Silvio Rossi, erede della famiglia Rossi che promosse il recupero del teatro originario.