Il
Teatro Martinetti, fondato nel XIX secolo e riaperto al pubblico nel 2006, è l'unico teatro di Garlasco.
Appartiene al genere dei teatri societari e nacque proprio come
“Teatro Sociale”.
Situato nel cuore del centro storico, con entrata principale in Via Santissima Trinità, fu ideato dal geometra
Giuseppe Martinetti e da suo figlio
Cesare, ingegnere, che parteciparono anche alla sua prima gestione societaria, apportando modifiche e miglioramenti fino alla seconda metà dell’Ottocento.
Nel
1887, il Teatro, ampliato e rinnovato, fu rilevato
dall'Amministrazione Comunale dell'epoca, che iniziò anche a programmarne il calendario: venivano organizzati soprattutto concerti musicali, rappresentazioni di opera e operetta, balli pubblici, ma anche spettacoli e attività varie, finanche a fini di beneficenza. Nel 1908 si tenne per la prima volta una rappresentazione con cinematografo parlante.
Negli
anni Venti, il Teatro Sociale fu intitolato ufficialmente e in maniera definitiva a
Francesco Martinetti, figlio di Cesare, rientrato dall'Argentina per prendere parte alla prima guerra mondiale e scendere sul campo di battaglia, dove fu ferito mortalmente.
L'attività del Teatro Martinetti fu particolarmente intensa, ospitando prestigiose rappresentazioni teatrali con la partecipazione di celebri artisti che attiravano un pubblico esperto, sofisticato e parecchio esigente, come il baritono Arturo Pessina e Erminio Macario con il genere della rivista. Tutto ciò fino alla fine degli
anni Cinquanta, quando il Teatro arrivò al culmine del lento declino iniziato con l’avvento del cinematografo e fu trasformato in sala da ballo, per poi negli
anni Settanta venire chiuso al pubblico, diventando dapprima la sede di un partito politico e poi il magazzino di un mobilificio locale, infine abbandonato perché pericolante.
Nel
1977, l'Amministrazione Comunale decise di ristrutturare il Teatro, avviando lavori di riqualificazione e restauro, durati trent’anni, fino al 2006, quando il teatro è stato riaperto al pubblico.
All'esterno il Teatro, che oggi è sede di diversi eventi e manifestazioni con 255 posti a sedere, presenta una
facciata con elementi classici ispirati allo
stile rinascimentale, con una finestra centrale ad arco a tutto sesto e piccoli ingressi posti lateralmente al portone centrale attraverso cui si accede ad un modesto atrio circolare dove potrete ammirare un soffitto decorato con bellissimi affreschi.
Al suo interno - sulla scia della tradizione di provincia di imitare l'architettura dei grandi teatri d'opera dell'Ottocento - sembra una
riproduzione in miniatura del Teatro alla Scala di Milano. Troverete, disposti in modo circolare, un loggione, una platea e due ordini di palchetti che, un tempo ornati da semplici decorazioni a tempera, oggi presentano colori diversi da quelli originali, sempre raffinati e ingentiliti dai toni caldi delle tende e del sistema di illuminazione.
Curiosità
- Si presume che l'anno di edificazione del Teatro sia il 1830, visto che viene citato per la prima volta nel 1833, in un periodo in cui i teatri d’opera godevano di un forte prestigio e attiravano l’interesse di famiglie nobili e borghesi che spesso costituivano vere e proprie "società di palchettisti", contribuendo alla costruzione di teatri nelle province ad imitazione di quelli delle grandi città, e contribuendo alla loro manutenzione in cambio di un palco familiare o di una quota della proprietà degli stessi palchi.
Indicazioni
