Nel 1905, la "Società per l'erezione di un Teatro Sociale in Finale Emilia" affidò la costruzione dell'odierno
Teatro Sociale all'architetto Emilio Giorgi e all'ingegnere Arrigo Finetti, e nel 1910 lo inaugurò portando in scena la Manon Lescaut di Giacomo Puccini.
Dopo la seconda guerra mondiale il Teatro divenne una sala cinematografica, fino a divenire nel 1979 un cinema a luci rosse. Negli anni Ottanta, dopo una breve stagione teatrale, fu dichiarato inagibile e nel 1990 fu venduto al Comune, che ne avviò subito il recupero e lo inaugurò nel 1996.
Situato quasi di fronte all'ex teatro Grillenzoni, presenta una facciata in stile liberty, come anche le decorazioni, secondo il modello del Teatro Storchi di Modena. Una lapide ricorda che "l'Ing. Arrigo Finetti a questo teatro diede vita".
Il teatro ha una struttura a tipologia mista, che rappresenta un compromesso tra la tradizione italiana - soprattutto emiliana - del teatro a palchetti e l'innovazione alla francese della galleria a balconata continua. Infatti, poco al di sopra della platea, vi è una galleria con posti gradonati nel settore principale, che verso il palcoscenico si suddivide in palchetti con divisori molto bassi. Soprastante a questa, 21 palchetti più altri palchetti di proscenio. La seconda galleria è costituita da 7 file di posti gradonati nella parte centrale.
Le balaustre e i soffitti presentano decorazioni floreali mentre tutta la fascia esterna del soffitto è decorata con una grande balaustra policroma.
Il devastante sisma del 2012 ha reso il teatro inagibile, ma il progetto esecutivo è in fase di approvazione.
Curiosità
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Durante l'epoca rinascimentale, a Finale Emilia esistevano ben due teatri: il primo, sorto nel 1577 sotto il nobile cavaliere ferrarese Podestà Curioni, fu chiamato il Balladuro perché costruito nello stesso luogo che serviva per le pubbliche danze popolari; il secondo venne creato per i giovani nobili e fu costruito nella zona del Torraccio.
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Nel 1737 fu inaugurato il nuovo Teatro Grillenzoni, di fronte alla Rocca Estense, abbattuto però nel 1899 ma la cui facciata neoclassica può essere ammirata incorporata in un gruppo di abitazioni.