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Festa di San Michele Arcangelo viene celebrata, oltre che il 29 settembre, anche l'8 maggio di ogni anno, per onorare l'apparizione del Santo nella grotta del Santuario
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Si tratta di una giornata ricca di eventi, che inizia con la consueta processione dei fedeli; i pellegrini partono dal paese, e dopo circa un'ora di cammino giungono al Santuario di San Michele Arcangelo per poi partecipare alla Santa Messa, seguita da uno spettacolo di fuochi pirotecnici.
Il pomeriggio è allietato dalla divertente Riffa dei doni, gentilmente offerti dai cittadini e venduti all'asta come omaggio al Santo.
I festeggiamenti continuano nella serata con orchestra.
L'organizzazione dell'evento è curata e gestita dal Comitato Feste in collaborazione con la ProLoco.
Curiosità
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Apparizione di San Michele Arcangelo nella grotta: Secondo la leggenda, l'Arcangelo apparve contemporaneamente al Gargano e in una grotta nel borgo di Liscia, dove si trovava Lucifero che fu cacciato proprio dal Santo. Un pastore del borgo di Palmoli che aveva perso il suo toro durante il pascolo, vedendolo comparire ogni sera all'improvviso e vagare lungo misteriosi sentieri, decise una sera di seguirlo. Con suo stupore notò che la fitta e oscura foresta si aprì all'arrivo del toro, consentendogli il passaggio fino a giungere alla grotta misteriosa, dove il toro si inginocchiò davanti all'Arcangelo San Michele in lotta contro Lucifero. Il pastore di fronte alla scena svenne sul colpo, per poi risvegliarsi dopo un po' assetato. Per prodigio, cominciò a gocciolare acqua nella grotta, così che egli potè bere. Nel frattempo l'Arcangelo in lotta contro Lucifero, si trasformò in toro e lo inseguì durante la sua fuga in un campo coltivato di San Buono, appartenente ad un contadino che alla vista dell'animale impazzito, gli sparò un colpo di fucile. Prima che il colpo centrasse il toro, questi si trasformò nuovamente nell'Arcangelo, che con la mano sinistra bloccò il pallettone. L'inseguimento di Lucifero proseguì fino al Gargano dove quest'ultimo cominciò a scavare una fossa molto profonda nel terreno per riparrasi. Ciononostante San Michele lo fermò e lo legò. E' per questo che la statua di San Michele custodita nel Santuario di Liscia raffigura il Santo con un pallettone nella mano sinistra, mentre quella del Gargano lo raffigura con una catena in mano.
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La cappella votiva che racchiude la grotta, e che oggi costituisce il Santuario di San Michele, fu fatta costituire dai marchesi d'Avalos nel primi anni del 1700. La bellissima statua del Santo si erge ai piedi dell'altare, recentemente ristrutturato (anno 2016). La piccola grotta è scavata nel cuore della roccia, ed è ricca di fresca ed abbondante acqua e di stalattiti. In fondo alla grotta vi è poi una ulteriore piccola statua di San Michele racchiusa da un cancello in ferro battuto.
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