La
festa patronale in onore del santo patrono di Calimera si tiene nei giorni 28 e 29 del mese di luglio, richiamando i calimeresi sparsi per il mondo
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I solenni festeggiamenti, però, prendono il via già il 22 luglio, giorno in cui, dopo la Messa vespertina, la statua di San Brizio viene prelevata dalla nicchia in pietra che la custodisce e, a spalla, viene portata fuori dalla chiesa, dove viene accolta dai tradizionali fuochi pirotecnici sparati dal Palazzo del Municipio. Al termine dei fuochi, il simulacro viene riportato dentro la Chiesa dove viene collocato su un apposito baldacchino, dando inizio ai 7 giorni di preghiera che precedono la festa, durante i quali i calimeresi si recano ai piedi della statua per invocare la protezione del Santo.
La vigilia della festa, il 28 luglio, inizia con gli spari a festa, accompagnati dalla recitazione delle Lodi mattutine e del Santo Rosario e dalla celebrazione della Messa. Di sera, la reliquia del cranio del santo e il simulacro vengono portati in processione solenne per alcune vie del paese, ogni anno differenti. Viene, infine, riportata nella piazza centrale del borgo, dove il prete benedice la folla con la reliquia del Santo, per poi rientrare in Chiesa. In questo momento della festa vengono accese anche le luminarie che rimangono fino alla notte successiva.
Il giorno della solennità, il 29 luglio, vengono celebrate le Sante Messe che vedono la partecipazione di un gran numero di fedeli. In tutta Calimera, in un clima festoso e vivace scandito dai colpi secchi dei fuochi, vengono preparati grandi banchetti. La sera, la piazza si riempie allietata dal suono della banda e i fedeli si precipitano nella Chiesa per baciare la reliquia del Santo. La festa prosegue fino a tarda notte e tra le 3 e le 4 viene suonato il Bolero, ancora oggi uno dei brani più noti della storia della musica salentina, che chiude la festa.
Il simulacro rimane esposto per altri 15 giorni prima di essere riposto nella nicchia dove rimane per tutto il resto dell’anno.
Durante la festa sarete allietati, oltre che dai concerti della banda e dalle splendide luminarie, anche dagli spettacolari fuochi pirotecnici che accompagnano il rientro del Santo in Chiesa.
Potrete anche passeggiare tra le tante bancarelle colorate, dove potrete gustare tanti prodotti tipici locali e acquistare oggetti artigianali di ogni genere.
Curiosità
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San Brizio fu un vescovo di Tours in Francia, che visse nel IV secolo e fu discepolo di San Martino. Nominato protettore degli smarriti, secondo la tradizione, San Brizio apparve in sogno ad un soldato calimerese disperso in Francia, indicandogli la via del ritorno. Trovata un’imbarcazione per ritornare in patria, una volta arrivato a Calimera il vecchio che conduceva la barca rivelò di essere San Brizio e chiese al soldato di essere proclamato patrono del borgo e di costruire una cappella in suo onore.
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Del Santo si conservano due reliquie: una, di cui non si sa la provenienza, che recita “Ex ossibus S. Britii episc. Turonensis” e l’altra, invece, che è un osso del cranio del santo, che, conservato in un Convento delle Carmelitane Scalze in Francia, fu portato a Calimera alla fine dell’Ottocento grazie all’iniziativa di Luigi Gabrieli, arciprete del paese.
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