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Notte dei Falò e dei Desideri - Festa di Sant’Antonio Abate a Trivigno

Feste
Preferito
Notte dei Falò e dei Desideri - Festa di Sant’Antonio Abate
Indirizzo
TRIVIGNO (PZ)
Via Roma e Piazza Plebiscito
Date
Inizio: 16/01/2025 - Fine: 20/01/2025
Orari
Date non confermate
IndicazioniIndicazioni
Descrizione
La Notte dei Falò e dei Desideri si tiene ogni anno a Trivigno, in occasione della festa in onore di Sant’Antonio Abate che si svolge in due giornate: il 16 gennaio e il primo sabato successivo ...

Si tratta di un culto secolare particolarmente atteso in tutto il borgo, sin da quando gli abitanti del paese pregavano il Santo per avere un buon raccolto e la protezione del bestiame. 

Una volta la festa si teneva il 16 e il 17 gennaio: la sera del 16 si accendevano i falò, primo tra tutti quello davanti alla Cappella dedicata al Santo, vicino al quale venivano benedetti gli animali, e a seguire tutti gli altri fuochi, preparati in ogni rione del borgo con ceppi di legna raccolta dai bambini e dai ragazzi nei giorni precedenti, casa per casa, suonando campanelli e intonando il ritornello “‘Nduon ‘Nduon ‘Nduon, damm’ na leun p’ Sant’Anduon e s’numm’n vu’ da’ t’ puozz’ ard’ e app’zz’cà”. 

Gli abitanti di ciascun rione cercavano di allestire il fuoco più grande e si radunavano attorno ad esso tra canti e balli, suonando organetti e mangiando cibi arrostiti o cotti sotto la cenere, soprattutto patate, fave e salumi tipici, come la “a p’zzent’”, un salame molto saporito ottenuto dalle carni meno pregiate del maiale.  

Come da tradizione, veniva messo all’asta il “porcellino di Sant’Antonio”, allevato nei mesi precedenti da tutta la popolazione che offriva il ricavato della vendita al Santo, e non di rado i ragazzi si sfidavano nel salto del fuoco.  

La mattina del 17 gennaio, dopo la celebrazione della Messa Solenne, muli, giumente, cavalli e altri animali da soma, bardati a festa con nastri colorati, venivano radunati davanti alla Cappella e da lì percorrevano la contrada Casale e passavano per la piazza principale del paese per tre volte, facendo tre giri, per poi ricevere la benedizione dal parroco.  

Nei giorni successivi, i falò venivano lasciati accesi finché tutta la legna non si fosse bruciata e, infine, le ceneri raccolte dai fedeli venivano sparse nei campi, come auspicio per ottenere abbondanti raccolti.  

Oggi la festa è un evento più modesto, dal momento che, essendo diminuita la popolazione, i fuochi non vengono più accesi in ogni rione, e si svolge il 16 gennaio e, non più il 17, ma il primo sabato successivo. Vengono accesi solo tre fuochi: uno davanti alla Cappella, un altro nella vicina piazza del Casale e un terzo grande falò con grandi ciocchi di legna nella piazza principale del paese.  

La sera del 16 gennaio, dopo le funzioni religiose, potrete assistere all’accensione del fuoco di fronte alla Cappella e alla benedizione da parte del parroco degli animali, prevalentemente animali domestici.  

Il sabato successivo, invece, viene rievocato il rito tradizionale, con la raccolta della legna di casa in casa da parte dei bambini che gironzolano per le vie in costume tipico, a cui seguono la benedizione dei buoi, portati dai paesi vicini, e il giro dei muli intorno alla Cappella. Infine, il parroco, il primo cittadino e le altre autorità accendono gli altri due fuochi, prima il falò del Casale e, per ultimo, il fuoco in legna nella piazza principale. 

È attorno a quest’ultimo falò che ci si raduna, rischiarati dalla luce che emana e che illumina la sera buia: riscaldandovi col calore del fuoco, potrete divertirvi per tutta la notte, allietati da diversi momenti di intrattenimento – come concerti di musica popolare, balli, esibizione di gruppi musicali, spettacoli di artisti di strada e fontane di acqua e fuoco – e degustando del buon vino e i prodotti tipici locali negli stand gastronomici allestiti lungo tutto il corso principale, dove troverete anche le preziose creazioni degli artigiani locali. 

Il giorno della festa, poi, potrete partecipare a laboratori interattivi per la produzione di prodotti locali, come la pasta fatta a mano, potrete assistere al lancio nel cielo delle lanterne e al concorso di fotografia digitale “Metti a fuoco…un’emozione” e potrete ammirare un falò virtuale, con proiezioni di luci accompagnate da suoni, che rendono l’esperienza multi-sensoriale. 

Curiosità 

  • La festa dà il via al Carnevale perché, come si dice a Trivigno, “chi vol’ carn’val’ bbuon’ accum’nzass da u juorn’ d’ Sant’Anduon” ovvero “chi vuole un carnevale ben riuscito cominci dal giorno di Sant’Antonio”. 

  • Il fuoco allestito nella piazza principale del borgo è il più grande falò in legna d'Italia

  • Trivigno fa parte della Rete italiana per le Feste di Sant’Antonio Abate, che ha lo scopo di salvaguardare ed esaltare questo grande patrimonio culturale che unisce l’Italia da nord a sud. 

  • Sant'Antonio Abate è conosciuto come l’eremita del fuoco: secondo la leggenda, scese nelle profondità degli inferi per liberare i peccatori dal fuoco; è per ricordare tale avvenimento e per celebrare i prodigi del Santo che ogni anno si tiene il tradizionale falò in suo onore. È il protettore di macellai, salumai, norcini, canestrai e degli animali domestici.

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