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Sagra dell'Abete in onore di Sant'Antonio da Padova, Santo Patrono del borgo, è l'evento più importante dell'anno per i rotondesi che dura una settimana
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Una tradizione che si mantiene viva fin dal 1200, quando la leggenda racconta che il Santo decise di sostare nei boschi del Pollino a Rotonda, in località Marolo, accampandosi sotto un abete. In quel preciso punto, alcuni anni più tardi, un bovaro che stava pascolando i suoi buoi precipitò in un burrone e invocò il santo che lo salvò. Da allora è tradizione recarsi ogni anno in quel luogo per abbattere un abete e rendere omaggio al Santo protettore.
I festeggiamenti culminano con il "matrimonio arboreo" tra la punta di un abete "a rocca" e un enorme faggio "a pitu" (in origine anch'esso un abete, come si evince dal termine dialettale), simbolo della fecondità.
Nella notte dell'8 giugno, i cosiddetti "roccaioli" si danno appuntamento in località Santa Maria e si dirigono nei boschi del Parco Nazionale del Pollino. Al contempo "i pitaioli" si ritrovano nei pressi di Piano Pedarreto e il 9 mattina abbattono il faggio, lo ripuliscono dai rami e dalla corteccia e lo rendono squadrato.
Sia l'abete che il faggio vengono scelti nel mese di maggio.
L'11 giugno il faggio - "a pitu" - viene trainato da duverse coppie di buoi - i "paricchi" - dai "pannulari" con l'ausilio della "pannula", un ramo di faggio lavorato che favorisce gli spostamenti.
Dopo la cerimonia religiosa sotto la statua del Santo, da Piano Pedarreto ha inizio il corteo arboreo di circa 9 km fino al paese, con "a pitu" e "a rocca", cui si uniscono "i porfiche", decine di faggi più piccoli trasportati ciascuno da un "paricchio". A suon di canti, balli e vino il corteo si ferma l'11 sera in località "Puzzicelli”, per poi riprendere il giorno seguente con le autorità locali in località Santa Maria, e raggiungere la piazza del paese per i discorsi del Parroco e del Sindaco. Infine, "a pitu" viene innalzata a spalla con sopra "u Capurale da pitu", poggiata nuovamente a terra e condotta davanti al Comune per trascorrervi la notte.
Il 13 mattina, nei pressi del Municipio, la chioma dell'abete viene "maritata" al faggio con particolari legacci, in onore di Sant'Antonio da Padova. L'albero viene innalzato con l'uso di enormi forche di legno dette "porfiche" .
Curiosità
- Il 10 giugno si svoge il rito della misurazione dell'altezza dei buoi, alla presenza di un pubblico ufficiale, del caporale della pitu e dei bovari ("ualani"), per dare ordinre alla "trizza" che effettuera' il tragitto verso Piano Pedarreto e poi verso Rotonda.
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