Si ringrazia la Pro Loco di Rotonda
I PANICEDDRI O PANETTEDDRI
I Paniceddri o Panetteddri di Sant'Antonio sono un dolce tipico del borgo lucano di Rotonda.
Hanno la forma di un piccolo panino con la superficie liscia. Il colore varia dal dorato al marrone. La pasta è molto morbida e soffice, fitta e con poche "camere" dal colore giallino, dolce ma non troppo e con la crosta sottile. Le pagnottine una volta cotte pesano tra i 60 e i 100 gr.
CURIOSITÀ
La devozione antoniana è fortemente legata al pane e ovunque è simbolo di misericordia, miracolo e condivisione. E' dunque una tradizione antica quella di offrire per devozione al Santo, il pane.
Negli anni in cui a Padova si stava costruendo la Basilica e il Santo era morto da poco, avvenne una tragedia. Un bambino che stava giocando attorno ad un mastello d'acqua, inciampò e vi cadde dentro annegando. La madre pregò con fede il Santo di Padova che restituì la vita al piccolo. In segno di gratitudine e devozione, la donna donò per molti anni tanto grano quanto il peso del figlio, in modo da poter regalare il pane fatto con quel grano a quanti ne erano privi.
USI E COSTUMI
I "Paniceddri di Sant'Antonio" vengono realizzati sia nei due panifici del borgo, che in casa dalle massaie.
Vengono preparati e distribuiti durante i giorni della festa come atto votivo e per grazie ricevute e pericoli scampati, al patrono del paese Sant'Antonio da Padova (dall'8 al 13 giugno), nonché al termine della "Tredicina" (dal 31 maggio al 13 giugno) in chiesa, dove vengono offerti ai fedeli che vi partecipano.
Si trovano nei panifici anche durante l'anno.
Panificio di Paola Felice a Rotonda (PZ)
GLI INGREDIENTI
Le materie prime impiegate sono: farina di grano tenero "00", uova, zucchero semolato, sale, strutto, latte, liquore strega, liquore anice, succo di limone, estratto di vaniglia, lievito madre.
LA PREPARAZIONE
Per la preparazione si mescolano tutti gli ingredienti su una spianatoia e successivamente si aggiunge il lievito madre. Si lascia riposare l'impasto per alcune ore e si procede a formare delle piccole palline tagliando la pasta con un attrezzo chiamato in dialetto, "rasula" (tagliapasta con la forma di una spatola larga e dal manico e spessore sottile). Le varie palline ottenute si lasceranno riposare, almeno fino al raddoppio del loro volume in cassette di legno chiamate in dialetto locale "scanature".
Prima di essere infornate le pagottine vengono spennellate con tuorlo d'uovo; c'è chi usa anche segnarle con una croce per favorire la lievitazione.
G U S T A L O S U L P O S T O !