di Fabio Cammarota
Per me, tornare a Miglionico vuol dire rifare un tuffo nella storia e nella natura che sembrano rimanere intatte nel corso dei decenni.
Ho viaggiato e vissuto in diversi stati d’Europa e regioni d’Italia e con gran fierezza ho diffuso il nome del mio paese.
La vita a Miglionico scorre tra storia e arte, cuore e anima del paese, in cui si possono ammirare tesori architettonici che ne raccontano il passato.
Sorge su una collina tra i fiumi Bradano e Basento. Mentre si percorre la strada che conduce al paese, alzando lo sguardo, si impone il maestoso Castello del Malconsiglio, che domina il panorama della collina, noto per la storica Congiura dei baroni contro re Ferdinando I di Napoli (1485). L’episodio del passato rivive ogni anno nell’omonima rievocazione storica ambientata proprio all’interno del castello.
Quando passeggio attorno al castello il mio tempo scorre piano, godendomi ogni singolo passo che mi trasmette tranquillità e mi porta lontano nel tempo.
Castello del Malconsiglio: vista area, panoramica, frontale ed interna.
Assisto quasi ogni anno alla rievocazione della Congiura dei Baroni, la teatralità di questo evento è spettacolare, con i suoi protagonisti, luci e colori che creano un ambiente coinvolgente. Mi sento coinvolto come una persona del popolo proiettata nel bel mezzo di questo quadro storico che si alterna tra gesta eroiche e nobili.
Alcune foto scattate durante la rievocazione storica della Congiura dei Baroni.
Ma una volta nel cuore di Miglionico, non si può non restare affascinati dalla splendida Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore, che custodisce opere d’arte di rara bellezza.
L’architettura sacra a Miglionico è rappresentata senza dubbio da questo luogo, il fiore all’occhiello, al cui interno troviamo opere di grande importanza come:
- il Polittico (1499) del maestro veneto Cima da Conegliano, composto da ben diciotto pannelli disposti in quattro ordini, con al centro una bellissima Vergine in Trono con Bambino e San Giovanni;
-il Crocifisso di Padre Umile Da Petralia Soprana (1629), carico di pathos al punto da essere usato da Mel Gibson nel film The Passion.
Quando entro in chiesa, il Polittico mi porta a soffermarmi ad ammirarlo nella sua grandiosità, nel suo prestigio, ed emana attorno a me un’atmosfera di preghiera come non mai.
Il Crocifisso, cattura i miei occhi e la mia anima, mi sento di avere un dialogo con Gesù che sembra così reale ed anatomicamente perfetto, da far pensare che sia lì per parlare.
La Chiesa Santa Maria Maggiore all’esterno e all’interno, il Polittico di Cima da Conegliano ed il Crocifisso.
Non poteva mancare la natura, rappresentata dalla diga di San Giuliano, Oasi del WWF.
Qui trovo la mia pace, lo spettacolo della natura regna da padrona e tutto l’ambiente urbanistico dei centri vicini sembra lontano, così lontano che ormai l’attenzione è solo sulla natura, sulla sua bellezza e sulla sua aurea.
Ogni momento è bello, ma preferisco trascorrere qua le ore prima del tramonto, con totale abbandono al paesaggio, cibo per i miei occhi e la mia mente.
Diga di San Giuliano, Oasi del WWF
Questa è la mia Miglionico e spero che possiate venirci un giorno!