Facciamo uso di cookie per assicurarci che ilborghista.it funzioni meglio per te. Utilizzando il nostro sito, acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi di più
BENVENUTI A GARLASCO, LA LAS VEGAS DELLA LOMELLINA!
Garlasco è un borgo lombardo della provincia di Pavia che conta circa 9.716 abitanti. Sorge nel territorio pianeggiante della Lomellina centro-orientale, vicino alla sponda sinistra del torrente Terdoppio e poco distante dalla piana alluvionale che si affaccia sul Ticino, e comprende ben 18 frazioni e località ....
A spasso per Garlasco potrete ammirare architetture civili e militari di grande interesse storico, artistico e culturale. Tra questi, il Castello in stile lombardo-visconteo, edificato tra il Trecento e il Quattrocento, che conserva ancora intatti il torrione originario e una piccola torre; il Teatro Martinetti, edificato probabilmente intorno al 1830, che all’interno ricorda in piccolo il Teatro alla Scala di Milano, con il suo loggione, i due ordini di palchetti e una platea disposti in modo circolare; e la Piazza della Repubblica, progettata dall’architetto Angiolini e costruita nella seconda metà dell’Ottocento, con i suoi portici realizzati in periodi differenti.
Tra i diversi edifici religiosi che potrete visitare, degno di nota è il quattrocentesco Santuario della Madonna della Bozzola, situato nell’omonima frazione, con la sua cupola ottagonale e le due statue in cemento raffiguranti la Fede e la Speranza. Oggi il Santuario è luogo di preghiera e meta di pellegrini provenienti da ogni parte d’Italia.
Situato nel Parco naturale lombardo della Valle del Ticino, Garlasco è il luogo ideale per gli amanti della natura, grazie alla presenza di diverse aree naturalistiche con boschi, risorgive e una grande varietà faunistica e vegetativa. Da visitare è sicuramente l'Oasi protetta deiBoschi del Vignolo, in frazione Bozzola, molto gettonata dai tantissimi appassionati di birdwathching, che vanta una biodiversità ricchissima dovuta alle numerose sorgenti presenti: ben 146 ettari su 260 sono stati riconosciuti come Important Bird Area. Dal 1995, l'Oasi fa parte della lista dei luoghi naturalistici di interesse comunitario e dei siti di protezione speciale “Boschi del Ticino”.
Il borgo di Garlasco è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Garlasco è nota per la presenza di numerose attività ricreative che la rendono il principale centro di divertimento della zona, specialmente nel periodo estivo. Visto l’alto numero di attività ricreative presenti fin dagli anni Sessanta, è conosciuto popolarmente come la “Las Vegas della Lomellina” o “Las Vegas della Lombardia”.
Nella frazione di Cascina Cabassa, la più piccola del borgo con appena una quindicina di abitanti, si trova una fonte di acqua considerata miracolosa, che attira un gran numero di pellegrini durante tutto l’anno.
Il territorio è particolarmente noto - oltre che per le colture di cereali, mais e foraggi - per la coltivazione del riso, praticata già nell’Ottocento e resa possibile dalla presenza di numerosi canali artificiali ad acqua perenne, che danno vita alle tipiche marcite.
La frazione di Madonna della Bozzola si trova sul tratto lombardo della storica Via Francigena.
Cenni Storici Probabilmente fondato in epoca preromana e abitato da popolazioni celtico-galliche, le prime testimonianze documentate del borgo risalgono al X secolo, quando l’imperatore Ottone II lo donò al monastero di San Salvatore di Pavia. Successivamente passò sotto la giurisdizione di un podestà e fu a lungo libero da signorie, almeno fino alla metà del Trecento quando cadde in mano ai signori di Milano. Nel 1436, Filippo Maria Visconti lo assegnò al conte palatino Guarnerio Castiglioni, dando inizio a secoli di dominio da parte dei suoi discendenti fino alla fine del Settecento. Con l'estinzione della linea dei Castiglioni, fece parte del regno sardo-piemontese, fino alla cacciata degli austriaci, quando tornò ad appartenere al territorio di Pavia.
Circa l’etimologia del nome del borgo, vi sono varie ipotesi: secondo una tesi meno convincente Garlasco potrebbe discendere dal latino Garlascum o Garilassium, mentre secondo ricostruzioni più attendibili avrebbe origini celtico-germaniche, derivando o dalla parola carl – che significherebbe terra affittata a piccoli contadini – da cui deriverebbero le forme Carlasi, Karlascum, Carlasco, o da Ker-leski, ossia “villaggio dell'incinerazione”, ipotesi sostenuta dal ritrovamento, poco lontano dal paese, di una grande necropoli gallica.