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BENVENUTO A MORCIANO DI LEUCA, IL BORGO DELLE SORGENTI E DEI FRANTOI!
Morciano di Leucaè un grazioso borgo di 3.237 abitanti situato nell'estremo sud della splendida penisola salentina, nella zona di Serra Falitte, distribuito a 130 m s.l.m. sulle cosiddette "serre" o "murge" salentine, elevazioni collinari del basso Salento dalla bellezza incontaminata .... Il borgo comprende anche la frazione di Barbarano del Capo e la marina di Torre Vado, località della costa ionica.
Morciano di Leuca è noto innanzitutto per le sue Sorgenti costiere, correnti di acqua fresca e limpida poco superiori al livello del mare o sottomarine, che sgorgano tra gli scogli della località marina di Torre Vado. Un idromassaggio naturale dalle proprietà altamente benefiche sia sull'organismo che sulla psiche, al quale non si può rinunciare.
Tra le sue tante bellezze, Morciano di Leuca è nota anche per le terrificanti e misteriose Vore di Barabano del Capo, voragini infinite, senza fondo, che erano viste come passaggio per gli inferi. Numerosi gli studiosi che si sono interessati allo strano fenomeno nel corso dei secoli, tra i quali il Giustiniani, che attribuiva l'origine delle due vore a "movimenti tellurici di natura sismica", l'Arditi che le definì "artefatte per ricevere ed assorbire le acque torrenziali”, il Tasselli che le ricondusse alla devastante alluvione del 1615, “allorquando scoperchiarono tanto le piogge e l’acque la nostra provincia ed in specialità tutto questo capo salentino che le profonde voraci e meravigliose di Barbarano si empirono tutte a dismisura”.
Da non perdere anche gli affascinanti frantoi ipogei sotterranei, grotte scavate spesso sotto edifici già esistenti, che sono delle vere e proprie opere di ingegneria. Questi frantoi sono un patrimonio da tutelare poichè raccontano la storia dell'olio, motore dell'economia nel XVI secolo, e la vita quotidiana di chi svolgeva questo lavoro massacrante e pericoloso a stretto contatto col bestiame. Un lavoro nonostante ciò molto ambito poiché l'ottima paga era in grado di sostentare una famiglia anche per 20 anni.
Il borgo di Morciano di Leuca è questo e molto altro ancora...
Curiosità
L'etimologia del nome "Morciano" potrebbe derivare da "luogo o deposito di merce" o, più plausibilmente, da "murex", ovvero la roccia di cui è composto il terreno roccioso della "Murgia" sul quale sorge l'abitato.
Ogni borgo dell’estremo sud del Salento ha un soprannome scaturito da episodi particolari legati al suo passato, perlopiù fatto di scontri tra turchi ed astutissimi contadini salentini sul finire del XV secolo. Da qui il soprannome dei Morcianesi detti “Taddùti”, termine che nel dialetto locale viene utilizzato per indicare le escrescenze delle piante di cipolla non raccolte (taddei).
In uno degli edifici di maggiore impatto del centro storico del borgo vi è un grande portone in legno che a sua volta apre un piccolo varco, una porticina. Si può chinare il capo ed entrare liberamente, a dimostrazione dell'accoglienza e dell'ospitalità della gente.
Nella piccola frazione di Barbarano del Capo sorge Leuca Piccola, una riproduzione in miniatura di Santa Maria di Leuca dove i pellegrini facevano sosta per ristorarsi un po'. Vi erano infatti una locanda con l’oste, un mercato, un Santuario e un ricovero, e ancora oggi è possibile leggervi l’iscrizione delle 10 P, tanto in voga tra i pellegrini e ancora attuale: Parole Poco Pensate Portano Pena, Perciò, Prima Pensa e Poi Parla (versione moderna: Post Poco Pensati Portano Pena, Perciò Prima Pensa e Poi Pubblica).
Dal Porto di Torre Vado ci si può imbarcare per le incantevoli grotte di Santa Maria di Leuca, che affacciano sullo Ionio e sull’Adriatico.
Citazioni famose
[A proposito delle vore di Barabano] "...spelunca alta fuit, vastoque immanis hiatu, Scrupea, tuta lacu nigro memorumque tenebris” (trad. “vi era una profonda spelonca spaventosa per la sua apertura, rocciosa e difesa da una selva oscura”). Cit. Virgilio, in «Eneide», libro IV, 29 a.C.- 19 a.C.
Apparizioni Cinematografiche
Appello del borgo di Morciano di Leuca ai registi all'ascolto: "con la frazione di Barbarano del Capo e la sua Marina di Torre Vado, non manca nulla per essere luogo di apparizione cinematografica, perché è il luogo che non ti aspetti, quello che ti colpisce e lascia il ricordo dell'autenticità".
Cenni Storici Morciano di Leuca fonda le sue origini sui resti dell'antichissima città di Vereto, distrutta ad opera dei Saraceni nel corso dell'IX secolo d.C., quando gli scampati si rifugiarono nelle campagne vicine dando origine a Morciano e Patù.
Il comune di Morciano di Leuca propriamente detto, con la sua organizzazione di Comune villaggio risale all'anno 1190 quando, il Re delle due Sicilie, Tancredi, conferì i vari feudi del territorio del Salento ai suoi sudditi. Il feudo di Morciano di Leuca fu donato a Sinibaldo Sambiasi, il Casale rimase alla famiglia Sambiasi fino al XIII secolo. Dopo la morte di Tancredi d'Altavilla, sul finire del 1100, gli subentrarono gli Svevi, che dominarono fino al 1266, poi arrivarono i bui secoli degli Angioini fino al 1442 e degli Aragonesi fino al 1618. Il casale di Morciano di Leuca passò a Riccardus Murchano probabilmente di origine angioina; nel 1316 fu la volta di Guiscardo Sangiorgio, che lo cedette successivamente a Gualtiero VI di Brienne; nel 1486 fu di Giacomo Antoglietta, e poi ritornò ai Sambiasi, seguirono i Castromediano, il feudo fu anche dei Capece, nel 1848 lo comprò Giuseppe Valentini. Quando l'abolizione della feudalità era già avvenuta nel 1806.
Fanno parte del territorio comunale di Morciano di Leuca anche le località della Marina di Torre Vado con la sua Torre, con le Sorgenti e la scogliera bassa e con la spiaggetta e Barbarano del Capo che sorge nelle vicinanze di Morciano di Leuca, ed è famosa per le sue caratteristiche "Vore", profonde fino a 25-30 metri, nonché per un Torrione cinquecentesco e per il complesso di Leuca piccola.