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Perito è un borgo del Cilento di circa 1.000 abitanti, che sorge a 480 m s.l.m., sul crinale di una collina che domina la vallata del fiume Alento, oggi Sito di Interesse Comunitario.... Situato all'interno del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e Alburni, il paese ha due frazioni, la frazione di Ostigliano e la frazione di Isca Abate.
Il borgo di Perito rivestì grande importanza durante tutto il Medioevo, come cittadella fortificata dalla quale si potevano controllare le vallate sottostanti. Tracce di antichi insediamenti di origine greca si possono osservare a valle, lì dove presumibilmente un tempo sorgeva il vecchio borgo di Perito Sottano. Il centro storico del borgo è caratterizzato da spiazzi panoramici, strette viuzze e palazzi storici con interessanti portali. Da non perdere la Chiesa Parrocchiale di San Nicola di Bari, risalente al XVI secolo, dedicata al Santo Patrono del borgo. La Chiesa madre vanta un monumentale campanile edificato grazie al recupero di un'antica torre di epoca angioina.
Il territorio di Perito è pregno di bellezze naturalistiche, da ammirare facendo piacevoli passeggiate nella natura incontaminata. Il Bosco di Castagni, attrezzato per accogliere i visitatori durante tutto l'anno, è un luogo molto suggestivo, dove potrete osservare un imponente sughero molto antico. La fauna del bosco è popolata perlopiù da martore, volpi, tassi, ricci, e ancora lucciole, grilli e cicale, che allietano e accolgono gli ospiti a loro insaputa. Nel mese di agosto il Castagneto si anima letteralmente, richiamando migliaia di visitatori che accorrono per prendere parte alla rinomata manifestazione culinaria "La Festa nel Bosco", all'insegna della scoperta dei sapori della tradizione cilentana.
Dalla frazione di Ostigliano, un piacevole percorso a piedi conduce alla Cappella dedicata alla "Madonna r'Lu Rito", costruita in seguito al ritrovamento dell'effige della Vergine - secondo la leggenda - sul letto del fiume Alento. La Cappella sarebbe stata costruita in quel preciso punto, secondo la memoria popolare, per volere della Madonna. L'antica Festa della "Madonna r’lu Rito" ripropone la tradizionale e suggestiva processione dei primi anni del '900, legata proprio a questa secolare leggenda. Il folto corteo di fedeli parte ogni anno, all'alba del 18 Agosto, dalla Chiesa Madre, fino a raggiungere la chiesetta sul fiume, intonando canti e preghiere. Giunto alla cappella, esegue tre giri intorno ad essa, prima di entrare nell'edificio sacro per la messa solenne. Una festa tradizionale durante la quale si organizzano anche escursioni nella natura, concerti e degustazioni degli ottimi prodotti della tradizione gastronomica locale.
Il borgo di Perito è questo e molto altro ancora...
Curiosità
In questo territorio si produceva la famosa polvere nera del Cilento, maggiormente fabbricata aPerito, dove ancora si conservano gli enormi mortai in cui veniva realizzata.
Una leggenda popolare narra che l'inventore della polvere nera, nascosto dietro ad un cespuglio, l'abbia provata su di un monaco che passeggiava solitamente da quelle parti; un evento che portò in passato a definire il borgo come "Paese dei sanguinari".
Nel borgo è presente un vecchio frantoio detto "lu trappìto".
La manifestazione "Vasci portuni e pertose" è l'occasione ideale per visitare il centro storico delborgo di Ostigliano, che apre i portoni dei palazzi storici ai visitatori. L'evento che coinvolge l'intera comunità si svolge nel mese di agosto, ed è ricco di degustazioni di prodotti tipici a km 0, interessanti mostre e incontri, divertenti spettacoli.
Nel novembre 2010, una rovinosa frana ha colpito la collina sovrastante il centro storico della frazione di Ostigliano, con conseguente evacuazione di 60 famiglie.
Cenni Storici Il toponimo di Perito compare nel Catasto Onciario del 1752 come "Perito Sottano" (ovvero situato in basso). Nella recente storiografia, dove il Comune viene citato con una "P." abbreviata seguita da una "r" minuscola e dall'aggettivo sottano (Pr. Sottano), si è commesso l'errore di trasformare questa dicitura in "Presuttano". In verità, "Perito Sottano" era l'antico sito andato distrutto durante il periodo angioino, nel corso della guerra del Vespro, probabilmente per mano di un condottiero aragonese, il generale Formica; il nome attribuito al leggedario condottiero deriverebbe secondo una tradizione orale popolare, dal brulichìo dei numerosi soldati che risalivano la collina come formiche. L'aggiunta di "Sottano" serviva a distiguere la parte collocata in basso da quella in alto, detta "Perito Soprano", costruita successivamente in posizione sopraelevata e maggiormente controllabile.
L'origine del toponimo della frazione del borgo, Ostigliano, sarebbe antica, certamente prediale, derivante da "Hostilius", prenome comune all'epoca dell'antica Roma. Lo storico Giustiniani descrive infatti la terra di Ostigliano come "…situata in piano, l'aria non respirasi insalubre, e il territorio dà del frumento, e del vino. Vi si raccoglie anche della ghianda per l'ingrasso de' majali".
Sulle origini del borgo, incerte sono le ipotesi, tra le quali figura quella dello storico locale, il Prof. Emilio Gatto, che sostiene sia stato fondato dagli abitanti dell'antica città di Velia, rifugiatisi qui durante la loro fuga dai barbari o dai saraceni che al tempo saccheggiavano i territori posti lungo le coste del Mar Tirreno. Ciò che si può attestare è che Perito esistesse già tra il X secolo ed il 1137 d.C., sulla base del ritrovamento di una vertenza tra il Principe di Salerno Guaimario IV, ed il superiore del convento italo-greco Areti, per il possesso di alcuni territori.
Il borgo rivestì una certa importanza per tutto il Medioevo, come cittadella fortificata a controllo delle valli sottostanti.
Seguì le sorti del Cilento, soggetto alle varie dominazioni succedutesi nell'Italia meridionale.
Fu università autonoma, come Ostigliano, fino alla sua aggregazione ad Orria nel 1806, quando il regime feudale fu abolito dalla legge di eversione.
Perito divenne così frazione, perdendo la propria autonomia che riacquisterà il 01 marzo 1850; Ostigliano ne divenne frazione.