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Torano Nuovo è un borgo abruzzese di circa 1.561 abitanti, che sorge su di una collina a 240 m s.l.m., affacciata sul Torrente Vibrata. Il suo territorio include le Frazioni di Villa Bizzarri e le Contrade Case Lucidi, Flaio, Campodino, Petrella, Villa Torri, Valle Santa Maria e San Massimo .... E' il comune piu' piccolo della Val Vibrata.
Le vicissitudini storiche del borgo hanno lasciato preziose testimonianze di arte e di devozione, tra le quali spicca la Chiesa madre della Madonna delle Grazie, edificata nel Seicento. Oggi, dopo vari ampliamenti e rifacimenti, presenta una facciata neoclassica con due colonne e pilastri con capitelli a volute. Internamente è arricchita da fregi in stile barocco, con una bellissima volta affrescata dal pittore teramano G. Canzanese e da sua moglie toranese Eugenia Nardinocchi. Custodisce inoltre una nicchia contenente la statua della Madonna delle Grazie, portata ogni anno il 2 luglio in processione per le vie del centro storico. Adiacente alla Chiesa vi è il Museo di Arte Sacra, dove potrete ammirare una preziosa croce astile in argento del Quattrocento, virtuosi ostensori e calici di manifattura napoletana del '700, e un reliquario di San Flaviano, Patrono del borgo.
Meta ideale per chi è alla ricerca di una vacanza slow in pieno relax, Torano Nuovo è circondato da paesaggi multiformi, valli, poggi, casolari ed estesi vigneti ed offre uno dei panorami più incantevoli e pittoreschi della provincia. Lungo tutto il territorio potrete percorrere a piedi o in bicicletta i famosi Sentieri del Gusto,passaggi percorribili misti a tratti sterrati e a strade bianche. La segnaletica vi guiderà attraverso un percorso di circa 17 chilometri, immerso tra i vigneti e la natura incontaminata.
Alle ricchezze naturali e storiche di Torano Nuovo, si aggiunge un ricco patrimonio eno gastronomico, che la rende una delle capitali abruzzesi dei sapori. Divenuta una sorta di "Santuario di Bacco", Torano è stata definita dal giornalista Vincenzo Buonassisi "Capitale del Montepulciano D'Abruzzo", senza dimenticare il trebbiano e gli altri rinomati vini prodotti nel territorio della Val Vibrata, di cui secondo la tradizione si servì Annibale per curare i propri cavalli rognosi, al ritorno dalla battaglia del Trasimeno. Vini da gustare in abbinamento ai formaggi, ai salumi, alle carni, ai prosciutti, al farro, al grano di Saragolla, al miele e all'olio prodotti localmente, e celebrati durante la famosissima "Sagra delle Sagre", la Sagra del Vino, della Salsiccia, dei Maccheroni e del Formaggio fritto, che ogni anno - dal 12 al 17 agosto - attira quasi 80mila visitatori e coinvolge circa 30 eccellenti realtà imprenditoriali.
Il borgo di Torano Nuovo è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Il Comune fa parte delle Associazioni Città del Bio, Città del Vino e del Patto dei Sindaci.
Il piccolo borgo vanta ben 8 cantine vitivinicole, 3 ristoranti e varie strutture ricettive.
Tra i personaggi illustri ha dato i natali aVincenzo Comi nato nel 1746, naturalista insigne e chimicoche applicò i principi della chimica all'agricoltura e all'industria. Nel 1820 fu eletto deputato al Parlamento di Napoli; Padre Francesco da Torano dell'ordine dei minori francescani, vissuto nel XVIII secolo, insegnante di teologia a Roma ed autore di opere di ascetica e di teologia dogmatica;Alberto Di Feliciantonio, "pittore contadino" nato nel 1921, e recentemente scomparso, recensito dalla stampa nazionale ed estera. Di lui rimangono le rappresentazioni ispirate alla vita contadina e paesana, ai bucolici paesaggi della sua terra ma anche alle tristi esperienze legate alla Guerra di Russia.
Cenni Storici Il nome Torano deriva dalla dea etrusca della fertilità Turan, mentre l'aggettivo "Nuovo" verrà aggiunto nel 1864, a seguito di un decreto reale di Vittorio Emanuele II, per distinguerlo da Torano Castello, in provincia di Cosenza. Poco a sud si trovava durante l'alto medioevo il villaggio di Varano, dove sorgeva il convento di San Massimo, monastero cassinese, nel quale veniva a villeggiare l'abate di Montecassino, e del quale faceva parte anche la chiesa di San Flaviano.
Torano era un castello posto a confine tra lo Stato Pontificio e il Regno di Napoli, a difesa dei beni dei monaci, ma delle sue mura restano pochi tratti. Sotto le voltine a crociera di Porta Castel Vecchio, passaggio attraverso la quale si accede a Largo San Flaviano, si intravedono le travi lignee. Di antica costruzione e decorata internamente da due pregevoli affreschi, resta la chiesa dedicata a S.Massino a Varano, e la chiesa di S. Martino in località Villa Torri.
Durante lo scoppio della Prima Guerra d'Italia, fu raso al suolo nel 1496 dalle truppe del re francese Carlo VIII, disceso in Italia con ambiziose mire espansionistiche, vi si rifugio' con le sue truppe resistendo al duro assedio del re di Napoli. Finita la guerra, grazie all'impegno ed all' ingegnosita' dei suoi abitanti, verrà ricostruito piu' bello di prima e rimarrà sotto il territorio dei duchi di Acquaviva fino al 1760, quando sarà incorporato tra le proprietà del regno di Napoli.
Altri sconvolgimenti arriveranno durante l'occupazione napoleonica del regno di Napoli, che aggrega Torano al governo di Colonnella nel 1807, quattro anni dopo, viene elevato a Municipio sottoposto al circondario di Nereto fino al 1856, data in cui passerà sotto Ancarano.
Il 17 marzo 1861 anche Torano venne a far parte dell'Italia politicamente Unita ed Indipendente.