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BENVENUTO A VERZUOLO, IL BORGO CON LE PERGAMENE DANTESCHE TRA LE PIU' ANTICHE DELLA DIVINA COMMEDIA!
Verzuolo è un borgo piemontese di 6.430 abitanti, situato ai piedi della verde Valle Varaita che ha come simbolo il Monviso (3.841 m) ....
Partendo dai resti di Porta Capala, l'antico ingresso al borgo medioevale denominato Villa di Verzuolo, passeggiate alla scoperta delle numerose tracce dell'insediamento sviluppatosi tra Trecento e Quattrocento in concomitanza con lo sviluppo economico e culturale del Marchesato di Saluzzo. Sul sito del trecentesco Ospedale di carità, potrete ammirare la Chiesa della Confraternita, realizzata nel Settecento. Situata in una rustica piazzetta, questa elegante chiesa barocca presenta una splendida facciata a due ordini in cotto, ed un ricco portale ligneo sormontato da pannelli raffiguranti l'Annunciazione. Al suo interno conserva un coro ligneo e tre pregevoli ancone del Seicento.
Proseguendo lungo Via Castello giungerete al ricetto, ovvero la zona dove nell'anno Mille si insediò il primo nucleo abitativo, ai piedi di una rocca fortificata. Dell'antica fortezza sono rimasti parte delle mura, una porta di ingresso centinata e l’Antica Parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo, il monumento architettonico più importante del borgo. Realizzato alla fine del Trecento, questo edificio religioso ha subìto vari ampliamenti nel corso dei secoli. Imponente la sua torre campanaria a cinque piani, che culmina con una cuspide rivestita da maioliche. La facciata a capanna è decorata con magnifici affreschi del Quattrocento, tra i quali quello della Vergine col Bambino tra i Santi Giacomo e Filippo, cui l'edificio è intitolato. Degni di nota al suo interno sono il nucleo originario della Chiesa, posto nella cappella ai piedi del campanile, con un magnifico ciclo di affreschi romanici dell'XI secolo raffiguranti le Storie di San Nicola di Bari; e nel presbiterio, il raffinato tabernacolo gotico in pietra verde di Sampeyre, risalente al 1473.
In posizione dominante sopra il borgo medioevale, resterete affascinati dal maestoso Castello di Verzuolo, visitabile solo esternamente. Questa possente costruzione immersa nel verde dei boschi, fu costruita nel 1377 per volere del marchese di Saluzzo Federico II. Nel corso dei secoli il Castello è stato ampliato ed arricchito, fino al Seicento quando venne convertito in residenza nobiliare, con conseguente abbattimento delle mura esterne, dei camminanti di ronda e dei piombatoi. Questi ed altri lavori di ristrutturazione, hanno probabilmente causato il crollo del 1916, in seguito al quale il Castello ha subìto deturpazioni che non ne hanno però compromesso l'imponente bellezza.
Il borgo di Verzuolo è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Sul finire dell'Ottocento, sono state ritrovate a Verzuolo le pergamene Dantesche del 1350 (30 anni dopo la morte di Dante Alighieri), tra le più antiche della Divina Commedia, ancora oggi perfettamente conservate. A trovarle per caso fu un farmacista di nome Agostino Savio, che per passione faceva il "conservatore" dell’archivio del Comune di Verzuolo. Mentre era intento ad analizzare il volume degli "Ordinati" del 1603, venne attratto da quei fogli di pergamena sgualciti, utilizzati per avvolgere i documenti.
Porta Capala, l'originario ingresso al borgo antico di Verzuolo, venne distrutta da un camion nel 1990.
Fino alla metà dell'Ottocento erano presenti a Verzuolo una filanda - la Filanda Ponte - utilizzata per la produzione di seta dal baco, ed un grosso mulino.
A Verzuolo vi è una grande tradizione cartaria, con una linea produttiva di oltre 10 m nello stabilimento delle Cartiere Burgo. Fondate agli inizi del Novecento da Luigi Burgo a Verzuolo, le Cartiere Burgo si sono espanse in tutta Italia e all'estero e rappresentano ancora oggi uno dei settori più importanti per la vita economica del paese.
Verzuolo è stato il primo comune d'Italia che nel 1882 ha sperimentato l'illuminazione pubblica elettrica.
Nella frazione di Villanovetta si possono ammirare i dipinti delle Leggenda di Griselda,la contadina che andò in sposa al nobile Marchese di Saluzzo, secondo la tradizione originaria di questo borgo. Le sue vicende sono narrate in una novella del Boccaccio (Decameron, X, 10).
Nel Castello di Verzuolo soggiornò la vedova di Vittorio Emanuele I di Savoia negli ultimi anni di vita.