La
Basilica dei Santi Martiri Nicandro, Marciano e Daria è un edificio di culto che sorge all’ingresso orientale di Venafro, accanto ad una preesistente chiesetta, costruita sul luogo del martirio dei patroni della città da Papa Giovanni Maria da Tusa nel 1573. La chiesa di San Nicardo è
tra le più antiche costruzioni medievali del luogo e ha il titolo di basilica poichè custodisce le reliquie del santo.
La
facciata, realizzata
completamente in pietra, ha una forma rettangolare. Numerosi interventi realizzati dopo la Seconda guerra mondiale ne trasformarono le iniziali proporzioni.
L’odierno
campanile venne realizzato nel 1949: le due aperture presenti erano il portale di accesso e il rosone centrale in asse con il portale; oggi, sotto il campanile, vi è un’altra apertura in finto stile romanico.
Internamente la chiesa presenta due navate: in quella laterale ha luogo un
crocifisso del Trecento. La parte centrale ospita l’altare maggiore e il tabernacolo a forma di
piccolo tempio intarsiato. Sotto l’altare maggiore è situata la
cripta che conserva il sepolcro in cui si trovano le
reliquie di San Nicandro.
La chiesa fu
officiata dai Basiliani fino al 1554; per molti anni rimase abbandonata, fino all’arrivo dei Cappuccini quando fu realizzato, a spese dei cittadini,
un convento con sedici stanze per ospitarli. Papa Gregorio XIII affidò la chiesa, nel 1577, ai
Padri Cappuccini che la affiliarono al convento. I frati vi rimasero fino al 1811 e, dopo un periodo di sospensione degli ordini monastici, vi tornarono nel 1816.
Nel 1870 Papa Clemente da Marcone riaprì il convento alla
famiglia francescana che tutt’oggi vi abita.
Curiosità
- Pare che annualmente dal sarcofago esca un liquido ritenuto dal popolo miracoloso, chiamato “manna di San Nicandro”.