La
festa patronale in onore dei Santi Nicandro, Marciano e Daria del 17 giugno è molto sentita nel borgo di Venafro e si estende fino alla provincia di Foggia.
Nicandro e Marciano erano
due soldati romani di origini bulgare, di stanza a Venafro; Daria era la moglie di Nicandro
...
. Tutti e tre abbracciarono la religione cristiana e furono arrestati per non aver ceduto a rinnegare la loro fede e condannati il 17 giugno del 303 d.C.
I festeggiamenti iniziano alla mezzanotte del 15 giugno presso il Convento dei cappuccini con il suono di una canzonetta eseguita da una “bandarella”, e si protraggono dal 16 al 18 con spettacoli, momenti di religiosità, fiere e diversi eventi collaterali. Il motivetto viene ripetuto tutta la notte per le stradine del borgo annunciando a tutti i cittadini l’inizio della celebrazione.
Il 16 viene fatta la processione che parte dal centro storico e arriva alle porte della città, dalla Chiesa barocca dell’Annunziata alla Basilica, dove hanno luogo i vespri cantati dal vescovo; durante il corteo vengono trasportate le reliquie dei santi.
Il 17, in ricordo dei tre martiri, vengono celebrate numerose messe e il pontificale con la consegna delle chiavi e dei ceri da parte del sindaco al busto argenteo di San Nicandro.
Il 18 continua la celebrazione delle messe e i festeggiamenti vengono conclusi con la processione serale a cui partecipano migliaia di persone; viene, infine, eseguito un canto corale dell’inno dedicato ai santi Nicandro, Marciano e Daria.
Partecipano all’evento non solo i residenti del piccolo borgo, ma anche i cittadini provenienti da altre zone del Molise e dalle regioni circostanti.
Curiosità
- L’inno ai santi fu composto nel 1881 a Venafro dal musicista Domenico Criscuolo, autoctono del luogo. È un inno popolare che onora ed esorta a emulare il modello di vita dei santi, ponendo l’accento sul forte attaccamento dei venafrani nei loro confronti. Il motivetto fu introdotto anche nelle scuole del borgo e da allora viene trasmesso tra generazioni.
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