Maestosa ed elegante, la
Basilica di Maria SS. delle Grazie della Quercia di Visora rappresenta "la grande bellezza" di Conflenti.
Sulla facciata sono presenti
tre portali rettangolari in pietra, quelli laterali sovrastati da nicchie vuote e quello centrale da una monofora rettangolare. Nella parte retrostante, un lungo colonnato regge
un loggiato balaustrato. Sul lato sud troviamo
la torre campanaria che svetta su quattro livelli, sull'ultimo dei quali, coperto da una cupola, c'è l’orologio.
L'interno, a cui si accede attraverso un’antiporta in legno e vetro decorato,
si compone di tre navate, ripartite da pilastri a base rettangolare che sostengono archi a tutto sesto, con transetto e terminali absidati. Le navate laterali presentano ad ogni campata una cupola ribassata decorata a stucchi e concludono con una cappella finale. Il
presbiterio è costituito da volta a botte decorata a finti lacunari che poggia su colonnati laterali che si aprono nel transetto. La navata centrale è scandita da lesene con capitello corinzio che sostengono una trabeazione aggettante riccamente decorata che ripercorre tutto il perimetro.
Nella sagrestia si conserva
una statua in marmo bianco di Carrara, risalente al XVII sec. e raffigurante la Madonna in trono col Bambino. Nell’altare maggiore fu conglobato il tronco della quercia su cui era apparsa la Vergine. Qui è custodita, in una grande nicchia posta sopra l'altare maggiore in marmo, la
statua della Madonna della Quercia con Bambino, sormontata dal
Quadro Divino.
Sul soffitto della navata centrale sono collocati tre grandi quadri, opera del Cav. Zimatore e di Diego Grillo da Pizzo Calabro. L’occhio va subito a
“L’apparizione della Madonna della Quercia di Visora”. Di dimensioni molto più grandi rispetto agli altri due, si colloca centralmente e si sviluppa in tre registri. A sinistra troviamo S. Andrea, raffigurato nel momento della Crocifissione, e San Nicola di Bari: i due sono Santi Protettori, rispettivamente, di Conflenti inferiore e Conflenti superiore. Al centro dell’affresco campeggia l’immagine della Vergine che sorregge il Bambino con in mano un ramoscello di Quercia. Nel registro superiore, tra le nubi, angeli giubilati suonano.
Anche
“La predicazione del Battista”, sul lato opposto, è legata alla storia della Basilica. La terza apparizione della Madonna, infatti, e la prima nel luogo di Visora, avvennero la sera del 24 giugno, festa di San Giovanni Battista. In quella data la Vergine apparve a un uomo storpio di un piede e cieco di un occhio, tra l’altro di nome Giovanni, che fu miracolato.
Altre opere d’arte raffigurano
Re Davide e Santa Cecilia. Le caratteristiche vetrate istoriate presentano simboli eucaristici e il monogramma del nome della Madonna nel presbiterio, quelle sulla navata centrale hanno per soggetto episodi importanti della vita della Madonna.
Curiosità
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Attribuito alla scuola di Antonello da Messina, o più probabilmente all’artista Muzio Roblani, si narra che la mattina del 9 luglio 1581 il pittore, giunto a Conflenti, si recò in chiesa insieme ad una commissione per decidere come preparare e dove poi sistemare l'effigie. Ebbene, come racconta la tradizione, appena aperta la porta del tempio, si rinvenne il quadro già dipinto e messo a posto. Per questo è stato chiamato il Quadro Divino.
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Esiste una copia del Quadro Divino, custodita all’interno della cattedrale di Lamezia, realizzata da Nathanael Theuma. L’opera è una riproduzione alquanto fedele del Quadro Divino di Conflenti, realizzata seguendo la tecnica dell’icona.