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Basilica S. Maria Maggiore a Nicosia

Santuari, Chiese e Monumenti
Preferito
Basilica S. Maria Maggiore
Indirizzo
NICOSIA (EN)
Largo Santa Maria Maggiore, 94014 Nicosia EN
Orari
Orari di apertura: Mattina: Lunedì - Domenica 9:00 12:30 Pomeriggio: Lunedì - Domenica 16:00 20:00
IndicazioniIndicazioni
Descrizione
Chiunque osservi il panorama nicosiano resta affascinato dalla mole della Basilica di Santa Maria Maggiore, situata nella parte alta del paese, sotto i piedi del castello.

Essa fu costruita in sostituzione della chiesa di Santa Maria La Scala, che, edificata nel XII secolo, sorgeva poco più sotto, oltre il Piano dell'Orologio, dove sono visibili i resti delle fondamenta, ma crollò nella grande frana del 1757. Un decennio dopo, su progetto dell’architetto catanese Giuseppe Serafini, iniziarono i lavori di ricostruzione del nuovo edificio sacro, che si conclusero nel 1904. Il prospetto principale è arricchito da uno splendido portale barocco, donato dal barone La Via di S. Agrippina, che lo salvò dal crollo del suo palazzo avvenuto con la frana.

L'interno, i cui stucchi e ornamenti furono realizzati nei primi del '900 dal catanese Carmelo Guglielmino, è costituito da tre navate, sedici colonne con capitelli in stile corinzio e una cupola ottagonale. Entrando dal portale maggiore, sulla destra è possibile osservare La Madonna dell’Assunta, scolpita dal gangitano Filippo Quattrocchi nel 1792. Continuando lungo la navata, degne di nota sono una statua lignea di Stefano Li Volsi, raffigurante Sant’Onofrio e la sedia di Carlo V, sulla quale sedette il sovrano nel 1535, durante la sua permanenza a Nicosia. Nell’abside destra è collocata la cappella del SS.mo Crocifisso, nella quale emerge il Crocifisso del Padre delle Misericordia, realizzato nei primi anni del '600 dal nicosiano Vincenzo Calamaro, e portato oggi in processione il 3° venerdì di novembre. Il presbiterio è dominato dalla monumentale Cona di Antonello Gagini, del 1511. Si tratta di un monumento d’arte a forma conica, in marmo bianco, che si eleva sopra l’altare maggiore, per un’altezza di circa 10 m. e una larghezza di circa 7m. Nei suoi sei piani, tra fregi, colonnine, nicchie e cornici, si susseguono numerose figure con vesti a disegni ed arabeschi dorati, mentre i riquadri centrali sono dedicati a storie inerenti la vita della Madonna. La Cona è sormontata da una statua marmorea di San Michele, probabilmente gaginesca, che sembra giustapposta e non fa parte dell’impianto dell’opera e da un dipinto murale eseguito nel 1908 da Ettore Ximenez, che raffigura la consacrazione della chiesa. Nell'abside sinistra si trova la cappella del SS. Sacramento recante un paliotto d’altare del 1660 raffigurante la Crocifissione, sovrastato da due colonne di verdone orientale. Lungo la navata sinistra, degne di nota sono una statua in marmo del XVI sec., di scuola gaginesca o di Francesco Laurana, raffigurante la Madonna col Bambino, un quadro della Sacra Famiglia, opera del 1830 di Nicolò Carta e una statua lignea di Gianbattista Li Volsi raffigurante l’Angelo Custode. Dalla stessa navata si accede alla sacrestia dove si possono ammirare un quadro di Pio VII, creatore della diocesi, uno stendardo di damasco rosso con aquila e stemma aragonese, donato alla città dall’imperatore Pietro II d'Aragona nel 1337 e un voluminoso archivio capitolare che raccoglie la maggior parte della storia di Nicosia.

Curiosità

  • Nel 1757 si verificò a Nicosia una grande frana causata dagli smottamenti delle rocce di natura arenaria che, in pochi mesi, distrusse la chiesa e numerose case. La frana si verificò nella zona della "Lavanca", una zona storicamente instabile dal punto di vista idrogeologico.

  • Nel corso della dominazione spagnola, nel 1535, l'Imperatore Carlo V d’Asburgo fece visita a Nicosia. Gli artigiani del posto lo accolsero realizzando un piccolo trono in suo onore, tutt'oggi custodito nella Basilica.

  • La Basilica è priva di campanile, sebbene fosse previsto nel progetto iniziale.

  • La parte superiore della facciata della Basilica è rimasta incompleta, un'anomalia sulla quale sono state avanzate due ipotesi: una è che sia stata una richiesta esplicita della comunità che volle contribuire alla costruzione andando a prendere con le proprie mani - a piedi o con i muli - le pietre della cava di San Giovanni, e chiese pertanto in cambio che la facciata restasse tale, a testimonianza della loro devozione alla Madonna; la seconda ipotesi è che sia stata lasciata incompiuta in memoria delle rovine dell'antica Chiesa.

 

Per la redazione del testo è stata adoperata la seguente bibliografia:

Contino N., Nicosia, Guida storico-turistica. Ass. Pro Loco, Nicosia 1990.

Gioco S., Nicosia Diocesi. Scuola Salesiana del Libro, Catania 1972.

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