Il
periodo di Pasqua è un momento religioso fortemente sentito dai maurini che per questo ogni anno, la sera del Giovedì Santo, si riuniscono nella Chiesa di San Giorgio per celebrare la festività durante
‘A zzèna ...
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I confratelli del Santissimo Sacramento si occupano di imbandire la tavola per la cena e, rappresentando gli Apostoli, pongono sulla tovaglia dei cibi che simboleggiano la morte e la risurrezione di Cristo ma che richiamano anche il mito di Cerere e il risveglio della natura. Fra questi vi sono il pane, il finocchio, l'agnello pasquale e la lattuga, ognuno di forma diversa e con un determinato valore simbolico.
Durante la festa si ricrea la lavanda dei piedi con un unguento particolare, e il sacerdote si occupa di distribuire gli alimenti agli Apostoli, seguendo un rituale di silenzio e gesti ben precisi. A loro volta gli Apostoli hanno il compito di dividere ulteriormente il cibo ricevuto e distribuirlo ai vicini di casa, ai conoscenti e ai parenti.
Dalla sera del Giovedì Santo fino al Sabato Santo, le campane della Chiesa vengono sostituite dalla "trueccula" - uno strumento composto da pezzi di legno mobili - che simboleggia il lutto della Chiesa.
Curiosità
- "‘A zzèna" in dialetto siciliano significa "La cena".
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