Situato sulla riva destra del Rio Magno, in posizione dominante sulla vallata di Buti,
Castel Tonini nacque intorno al X secolo, quando esisteva solo una
torre di avvistamento. Dopo la costruzione delle
prime case, divenne un nucleo abitativo e si rese necessario edificare la
cinta muraria difensiva con tre torri adiacenti ai
portali di accesso, uno dei quali - lungo via Marianini - è l’unica eredità rimasta.
Nel XII secolo, Castel Tonini fu al centro del sistema di fortificazioni della
frontiera Firenze-Pisa che assicurava il controllo del territorio di Buti. Subì
numerosi attacchi dai lucchesi, che lo conquistarono. Ospitò, inoltre, le
due guerre contro Firenze. Nel 1496
i fiorentini invasero il borgo radendo al suolo parte del Castello.
Terminato il dominio di Firenze su Pisa, nel 1628 la fortezza venne restaurata in
stile neorinascimentale dalla famiglia Schiavini Cassi, che ne fece una
dimora di prestigio. Un
ulteriore restauro avvenne nei primi del
Novecento: furono instaurate delle bifore gotiche sulla medievale mole massiccia del Castello, che gli conferirono l'aspetto tipico del Castello medievale.
Successivamente passò nelle mani della
famiglia Tonini da cui prende il nome attuale. I Tonini erano grandi proprietari terrieri che,
ridotti al lastrico, vendettero il Castello al
noto stilista fiorentino Salvatore Ferragamo nel 1920. Alla morte dello stilista, sua sorella Rosina ne entrò in possesso, ma
nel 1981, poiché la costruzione versava in uno stato di degrado,
il Comune lo acquistò alla cifra di 12 milioni di lire.
Oggi, in assenza di fondi per restaurare il Castello, nell'
unica area rimasta accessibile si trovano il
circolo Arci Castel Tonini e la
sede della contrada San Rocco.
Scendendo
dal Castello si può facilmente
raggiungere il centro del paese, che conserva ancora le sue caratteristiche medievali.
Curiosità
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Durante il secondo conflitto mondiale, il Castello venne adibito a calzaturificio, con circa duecento lavoratori che producevano le scarpe per l'esercito.
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Per l'assenza di fondi, non è stato possibile realizzare il progetto dell'architetto Frassi, che prevedeva di destinare i quattro piani del castello a biblioteca, pinacoteca e foresteria, con qualche camera nei piani più alti. Esiste poi un altro progetto tuttora presente in Comune, che prevede il recupero dell'antico castello.
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Ancora oggi il Comune di Buti sarebbe in cerca di fondi per la ristrutturazione del Castello, o anche di privati che possano acquistarlo.
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Nel 1637 fu edificato il Santuario di San Rocco anche se fu terminato solo nei primi dell'Ottocento racchiudendo la struttura del Castello.